Si è svolta il 14 marzo scorso la conferenza “Citoyenneté européenne et identités culturelles – Contributions à la conscience européenne”, all’interno del “Festival des migrations, des cultures et de la citoyenneté”. La signora Monique Faber è stata la moderatrice della conferenza e dell’animato dibattito che ne ha fatto seguito:
Laurent Mosar, presidente della Camera dei deputati lussemburghese,
Amandine Crespy, professoressa e ricercatrice a l’Università Libera di Bruxelles
Marie-Christine Vergiat, deputata europea (Groupe confédéral de la Gauche unitaire européenne)
Charles Goerens, deputato europeo (Alliance des Démocrates et Libéraux pour l’Europe)
“Non sono ottimista, ma sono determinato”: così si espresse Jean Monnet riferendosi alla creazione dell’Europa. Tali concetti sono stati ripresi da Laurent Mosar, presidente della Camera dei deputati lussemburghese, in occasione della conferenza che ha avuto luogo venerdì sera al Festival des migrations, des cultures et de la citoyenneté. Questi continua evocando come, in questo 2013, l’Europa ha avuto battute d’arresto anche se, nel 2012, le è stato conferito il premio Nobel per la pace”.
“I “ma”sono enormi e la guerra in Europa – ha continuato- pur se manifestamente inimmaginabile, non deve far dimenticare i periodi in cui essa prevaleva sulla pace e la storia è là per ricordarcelo. Non bisogna risvegliare i demoni del passato fin qui sopiti. I nostri pregiudizi assalgono il nostro spirito. La Germania ha un passato triste che non è stato dimenticato. L’amicizia franco-tedesca è così salda da sormontare l’attuale scetticismo europeo”?
“Gli interrogativi riguardanti le frontiere, la nazionalità europea in seguito all’ottenimento della cittadinanza in un paese EU, l’attribuzione della nazionalità lussemburghese, devono costituire il patrocinio per tolleranza e apertura” ha sottolineato Laurent Mosar.
“Non dimentichiamo che la Francia è stato l’ultimo paese a dar diritto di voto alle donne e si avvia ad essere l’ultimo paese a concedere il diritto di voto ai residenti stranieri” ha sostenuto Marie-Christine Vergiat, deputata europea (Groupe confédéral de la Gauche unitaire européenne).
“La Turchia fa parte dei paesi europei di religione mussulmana, assai importante sia dal punto di vista geografico sia in termini di popolazione”, ha detto Amandine Crespy, professoressa e ricercatrice a l’Università Libera di Bruxelles, affrontando l’argomento della difesa delle diversità dei popoli nell’Unione europea.
Charles Goerens, deputato europeo (Alliance des Démocrates et Libéraux pour l’Europe) ci ricorda le parole del Ministro greco: “I greci hanno altrettanta pigrizia nel sangue quanto i tedeschi il nazismo”, in risposta ad Angela Merkel durante la sua visita di Stato l’anno scorso.
Il Ministro del lavoro e dell’immigrazione, Nicolas Schmit, parla dei limiti della cittadinanza europea e delle ineguaglianze sociali, facendo riferimento allo scarso interesse mostrato dai cittadini per la causa europea evidenziata dal basso tasso di partecipazione alle elezioni europee.
Qual è il futuro dell’Europa? Quali sono i futuri progetti per l’Europa? Abbiamo o no raggiunto e realizzato tutti i nostri progetti?
Ursula Schinzel