Voices International il coro  internazionale diretto da  Thomas Raoult, ha recentemente partecipato al  Festival International di cori “One Rhythm-One World” a New York. Elisa Cutullé, redattrice di PassaParola Magazine e animatrice della trasmissione VoicesbyPassaParola (su Radio Ara), racconta la sua esperienza da corista nella Grande Mela.

 

Quando mi sono trasferita in Lussemburgo, due anni fa, l’idea di essere parte di una corale così internazionale mi ha elettrizzato. Nella stagione estiva 2012 eravamo in 6 le persone di nazionalità italiana: Cristiana, Elisabetta, Alessandra, Giacomo, Giovanni ed io.

Elisabetta racconta: “Ho scelto di far parte di Voices International per una sorta di magia che emana dal gruppo nel suo insieme, un misto di esuberanza ed espressività, voglia di partecipare la propria gioia di vivere attraverso la musica ed il canto. Il repertorio è versatile e tutti noi coristi siamo sempre disposti ad eseguire generi musicali diversi, brani accompagnati spesso da colorate coreografie.

È  necessario un impegno costante ed una grande determinazione nel perfezionare i concerti e la prova di New York è stata di enorme soddisfazione per tutti noi. E’ una città incredibilmente dinamica e vivace,  ma razionale ed accogliente: il nostro coro ha avuto modo di confrontarsi con cori provenienti da realtà diverse tra di loro, accumunate da uno spirito di forte compartecipazione. E tra di noi: amicizie, ironia, euforia, scambi di impressioni e di emozioni: ci siamo ritrovati entusiasti e sorpresi di questa esperienza in egual modo, nonostante età e formazioni diverse di ciascuno.

Sono molto fiera di far parte di Voices International ed ora, dopo l’esperienza di Rhythms of one World, sento di voler continuare, senza alcun dubbio, a vivere questa magnifica avventura. Ho scoperto che cantare mi dà energia, positività, é come dare e ricevere un caldo abbraccio… la musica é una grande ricchezza!”

Cristiana, 24 anni, vive in Lussemburgo dal 1996 e lavora in Ferrero da 4 ci confida: “ Mi è sempre piaciuto cantare, così come la musica in generale. Sono una persona generalmente introversa e timorosa, temevo di non venire accettata dal gruppo. Invece sono stata accolta benissimo fin dal primo momento, il che costituisce uno degli aspetti che più mi piacciono del coro, insieme al fatto di aver la possibilità di fare nuove amicizie con persone molto diverse per età e origine; apprezzo molto anche che il calendario delle prove è sempre ben organizzato e che si riesca a unire il duro lavoro con un’atmosfera amichevole e scherzosa. Ti fa sentire davvero parte di qualcosa di più grande. Ognuno porta con sé il proprio bagaglio di esperienza, usi e costumi; tutto ciò si fonde nel momento in cui cantiamo insieme, diversi ma uguali, in una voce sola”.

Che si tratti di un gruppo coeso, lo afferma anche Giovanni: “Ho conosciuto Voices International per caso. Un’amica mi presenta una sua collega corista. Decido di andare alle prove e rimango sorpreso dalla varietà del repertorio e dal buon umore del gruppo”.

Ovviamente non ci siamo nemmeno lasciati sfuggire l’occasione di andare a New York, il melting pot per eccellenza della cultura artistica e non solo. Per dirla con le parole di Giovanni: “Chi ha la passione per la musica, canticchia ovunque e in qualsiasi momento della giornata. Pertanto quando ti parlano di esibirti al Lincoln Center o alle Nazioni Unite, non ci pensi due volte. Devo dire che non ero mai stato negli Stati Uniti ed è stata anche un’opportunità per visitare la città di New York.”

Voices International, infatti,  è stato uno dei 7 cori internazionali selezionati a partecipare al primo Festival International di cori “One Rhythm-One World”. Diretti da Gary Fry, compositore e dirigente premiato con un Emmy Award,  e assieme ad altri sei cori provenienti da Australia, Sudafrica, Norvegia, Stati Uniti d’America, Canada e Trinidad e Tobago ci siamo esibiti  sia al Lincoln Center  sia nella  Sala delle Nazioni Unite,  presentando in anteprima mondiale ben 2 canzoni scritte da Gary Fry (il podcast dell’intero concerto è visibile qui http://webtv.un.org/search/rhythms-of-one-world-choral-concert-in-general-assembly-hall-in-celebration-of-anniversary-of-signing-of-united-nations-charter/1714186888001?term=voices international.

Un altro concerto lo abbiamo avuto anche al Kaufmann Center e un’apparizione televisiva a Good Morning America.

Il fatto che il New York Times lasci intendere che Voices International sia una corale di sole donne (http://www.nytimes.com/2012/06/30/arts/music/rhythms-of-one-world-festival-from-friendship-ambassadors.html?_r=3&ref=music) , non ci spaventa  bensì ci fa sorridere: “I nostri maschi italiani, Giovanni e Giacomo capiranno che le donne sono sempre più al centro dell’attenzione”.

I nostri antenati erano arrivati a Ellis Island, noi al centro di Manhattan: dal Lussemburgo a Broadway.

Alessandra, in Lussemburgo da 3 anni e da poco più di un anno alla Banca Europea degli Investimenti, racconta : “Il triangolo Italia-Lussemburgo-Stati Uniti ha rappresentato una meta importante in passato (a tal proposito una visita al Museo dell’Immigrazione ad Ellis Island è stata d’obbligo); ovviamente noi lo abbiamo vissuto ben diversamente, fieri di portare a New York, alle Nazioni Unite il nostro essere europei. Per noi italiani esserci ha significato rappresentare, insieme all’Europa e all’internazionalità di Lussemburgo, anche il nostro meraviglioso Paese.”

In un ambiente così pullulante non riuscivamo mai a stare zitti: abbiamo cantato in aeroporto, in autobus, al ristorante e perfino in strada… e nemmeno a farlo apposta, uno degli organizzatori del Festival era di Reggio Calabria (anche io sono nata in Calabria!): la musica (italiana) non conosce confini!

 

A cura di Elisa Cutullè

 

 

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