Il Comunicato del maggiore sindacato lussemburghese OGBL condanna il’approccio di quei datori di lavoro che costringono i propri dipendenti a rimanere a casa, obbligandoli a prendere le vacanze legali per coprire questo periodo di “quarantena”.
“Se necessario, l’OGBL ritiene anche che il ricorso alla “disoccupazione tecnica accidentale o involontaria” come previsto dal Codice del lavoro (articoli da L. 532-1 a L. 532-4) dovrebbe essere preso in considerazione per società la cui operazione verrebbe interrotta parzialmente o totalmente, a seguito dell’attuazione di misure preventive volte a combattere la diffusione dell’epidemia di Coronavirus.
In nessun caso un dipendente può essere costretto a usare la sua vacanza legale, che viene utilizzata per svago e riposo, come parte di una misura preventiva ordinata dal suo datore di lavoro. I datori di lavoro che decidono di imporre una “quarantena” ai propri dipendenti devono concedere loro un congedo straordinario o un’esenzione dal lavoro senza perdita di salario”.
Version français
Les employeurs doivent prendre des mesures préventives adéquates – les salariés ne peuvent pas en être pénalisés
Face à la propagation inquiétante de l’épidémie de Coronavirus (Covid-19), certains employeurs luxembourgeois ont déjà commencé à mettre en place des mesures préventives visant à la fois à protéger la santé de leurs salariés et à assurer la continuité de leurs activités. Ainsi, des salariés ayant voyagé récemment dans certaines régions du monde jugées à risque, peuvent par exemple se voir imposer de rester chez eux pendant un laps de temps qui peut varier entre deux et trois semaines. Il s’agit là d’initiatives responsables que l’OGBL ne peut que saluer.
Toutefois, l’OGBL a également pris connaissance de cas où des employeurs, tout en imposant à leurs salariés de rester chez eux, les obligent à prendre des jours de congés légaux afin de couvrir cette période de «mise en quarantaine». L’OGBL dénonce fermement cette approche. En aucun cas, un salarié ne peut être contraint d’utiliser son congé légal, qui sert à la récréation et au repos, dans le cadre d’une mesure préventive ordonnée par son employeur. Les employeurs qui décident d’imposer une «mise en quarantaine» à leurs salariés doivent impérativement leur octroyer un congé extraordinaire ou une dispense de travail sans perte de salaire.
Par ailleurs, l’OGBL appelle tous les employeurs du pays à prendre leurs responsabilités et ainsi, à collaborer étroitement avec les délégations du personnel – les délégués à la sécurité et à la santé tout particulièrement – afin de mettre en place des mesures préventives dans les entreprises, dans l’intérêt à la fois des salariés et des employeurs. Des mesures diverses et variées doivent pouvoir être envisagées, portant aussi bien sur l’hygiène que sur les méthodes de travail. Dans ce contexte, une attention particulière doit être portée aux salariés qui sont davantage exposés au public dans le cadre de leurs activités professionnelles. Ces derniers doivent en effet pouvoir bénéficier de mesures préventives renforcées.
Enfin, l’OGBL appelle le ministre du Travail à émettre une circulaire à l’adresse des employeurs visant à les responsabiliser, en leur rappelant leurs obligations relatives à la protection de la santé de leurs salariés. Si cela s’avère nécessaire, l’OGBL estime également que le recours au «chômage accidentel ou technique involontaire» tel que le prévoit le Code du travail (articles L. 532-1 à L. 532-4) doit être envisagé pour les entreprises dont le fonctionnement serait amené à être partiellement ou totalement interrompu, suite à la mise en place de mesures préventives visant à lutter contre l’expansion de l’épidémie de Coronavirus.
Communiqué par l’OGBL
le 26 février 2020
Versione italiana
I datori di lavoro devono adottare adeguate misure preventive – i dipendenti non possono essere penalizzati
Di fronte alla preoccupante diffusione dell’epidemia di Coronavirus (Covid-19), alcuni datori di lavoro lussemburghesi hanno già iniziato a mettere in atto misure preventive volte sia a proteggere la salute dei loro dipendenti sia a garantire la continuità delle loro attività. I dipendenti che hanno viaggiato di recente in alcune regioni del mondo ritenute a rischio, ad esempio, possono essere costretti a rimanere a casa per un periodo di tempo che può variare tra le due e le tre settimane. Queste sono iniziative responsabili che l’OGLL può solo accogliere.
Tuttavia, OGBL ha anche appreso dei casi in cui i datori di lavoro, costringendo i propri dipendenti a rimanere a casa, li obbligano a prendere le vacanze legali per coprire questo periodo di “quarantena”. OGBL condanna fermamente questo approccio. In nessun caso un dipendente può essere costretto a usare la sua vacanza legale, che viene utilizzata per svago e riposo, come parte di una misura preventiva ordinata dal suo datore di lavoro. I datori di lavoro che decidono di imporre una “quarantena” ai propri dipendenti devono concedere loro un congedo straordinario o un’esenzione dal lavoro senza perdita di salari.
Inoltre, l’OGLL chiede a tutti i datori di lavoro nel paese di assumersi le proprie responsabilità e quindi di lavorare a stretto contatto con le delegazioni del personale – in particolare i rappresentanti della salute e della sicurezza – al fine di attuare misure preventive nel aziende, nell’interesse sia dei dipendenti che dei datori di lavoro. Devono essere possibili varie e varie misure, relative sia all’igiene che ai metodi di lavoro. In questo contesto, è necessario prestare particolare attenzione ai dipendenti che sono più esposti al pubblico nel contesto delle loro attività professionali. Quest’ultimo deve infatti poter beneficiare di misure preventive rafforzate.
Infine, OGBL invita il Ministro del Lavoro a emettere una circolare per i datori di lavoro volta a renderli responsabili, ricordando loro i loro obblighi relativi alla protezione della salute dei loro dipendenti. Se necessario, l’OGBL ritiene anche che il ricorso alla “disoccupazione tecnica accidentale o involontaria” come previsto dal Codice del lavoro (articoli da L. 532-1 a L. 532-4) dovrebbe essere preso in considerazione per società la cui operazione verrebbe interrotta parzialmente o totalmente, a seguito dell’attuazione di misure preventive volte a combattere la diffusione dell’epidemia di Coronavirus.
Comunicato da OGBL
26 febbraio 2020