Visti i nuovi sviluppi, sono state prese delle misure supplementari che il Governo ha dovuto prendere in considerazione dei casi di persone ammalate sul territorio lussemburghese e non contagiate all’estero. Quindi la velocità di trasmissione del coronavirus dovrà essere contenuta al massimo.

Dal 16 al 27 marzo chiuderanno le scuole, le creches e le maison relais. Gli insegnanti dovranno mettersi in contatto con gli studenti per organizzare la programmazione scolastica nelle prossime due settimane. Non è una misura di quarantena. Semplicemente chiudono le scuole. Chi resta a casa con i bambini può prendere un congé pour raisons familiales.

Le persone vulnerabili devono prendere contatto telefonicamente con i negozi per fare la spesa (stiamo prendendo accordi in questo senso) e restare fuori dai centri commerciali nelle ore di punta, astenersi dal presenziare a manifestazioni pubbliche e prendere i mezzi pubblici. è bene che facciano solo spostamenti indispensabili. D’ora in poi è proibito fare le visite nelle case di riposo e nelle cliniche. Sono proibiti gli eventi con più di 100 persone in una struttura al chiuso e 500 se all’aperto.

Durante le ore di punta circoleranno più autobus per evitare che ci sia troppa gente concentrata in un solo mezzo. Il senso delle nostre misure è quello di guadagnare tempo, rallentare la diffusione del virus per rafforzare il nostro sistema sanitario. Ci sono in questo momento 26 persone infette da coronavirus, di cui una persona di 94 anni e che è in situazione criticissima; 93 persone sono attualmente in quarantena e circa 400 hanno fatto il test. Non c’è più una zona a rischio. L’OMS parla di pandemia.

Da domani aumenteremo le capacità del call center (la hotline 8002 8080) che da giovedì è stata largamente intasata di telefonate. Per questo stiamo reclutando nuove persone per rispondere alle chiamate. Le persone possono anche mettersi spontaneamente in quarantena, dopo aver consultato il dottore (al limite per telefono) e dopo aver ottenuto le informazioni necessarie dal proprio medico: possono farlo per evitare di sovraffollare gli studi dei dottori.

Non bisogna chiamare il 112 in caso di presunti sintomi da coronavirus. Questo numero deve rimanere disponibile per tutte le altre urgenze che non riguardano il coronavirus.

I test (tamponi) che facciamo sono limitati alle persone a rischio e continueremo ad essere fatti. Le altre persone non saranno più testate al fine di poter sfruttare al meglio le nostre risorse. Il 70% della popolazione mondiale rischia di farsi contaminare. Alcuni Paesi sono al limite del loro stock, il Lussemburgo è ancora ben fornito. La situazione in Francia. Da lunedì tutte le crèches saranno chiuse. Questo è quello che ha annunciato il presidente francese Macron. Il dettaglio di tutte le misure che sono state prese si trovano sul sito del Governo. L’invito è a informarsi online prima di sommergere le linee della hotline. La Francia sta incoraggiando i Paesi vicini a permettere ai lavoratori frontalieri di lavorare in telelavoro anche per più di qualche settimana al fine di limitare la propagazione del virus.

Il numero massimo di 100 persone per una manifestazione vale anche per i cinema e le piscine. Quindi anche i cinema che hanno più 500 posti disponibili non potranno far entrare più di 100 persone, rispettando anche le distanze. Quanto alla prise en charge dei frontalieri, saranno presi in carico naturalmente in Lussemburgo, se si presentano nelle strutture ospedaliere, ma li si incoraggia a rivolgersi anche alle strutture del loro Paese qualora ci sia la necessità.

Non possiamo chiudere le frontiere altrimenti chiudiamo anche gli ospedali, dato che il personale frontaliero e sanitario arriva dall’estero. 

Lo Stato lussemburghese non si farà carico dei salari delle persone ammalate non residenti. Sarà sempre il Paese in cui si è residenti a farsi carico dello stipendio dell’impiegato in malattia in questione. Eventualmente se ci saranno dei casi speciali, se ne potrà discutere, ma non sarà sistematico. La situazione Horesca è critica, per questo stiamo valutando dei progetti per aiutarli. Un ristorante o un albergo non potrà accogliere piè di 100 persone alla volta. Il Televie previsto per il 25 aprile 2020 verrà posticipato.

I supermercati rimarranno aperti anche se ci sono più di 100 persone dato che non saranno statiche, ma in movimento. Le scuole potranno rimanere chiuse più di 3 settimane qualora necessario.

 (Traduzione a cura di Remo Ceccarelli)

Potrebbe interessarti anche questo

Guichet.lu

Il Ministero della Digitalizzazione lancia una consultazione pubblica per migliorare i servizi dello sportello di prossimità Attualmente, i cittadini possono rivolgersi allo sportello di accoglienza Guichet.lu, situato in rue Notre-Dame a Lussemburgo, per qualsiasi domanda sulle procedure e sui servizi…

Israele. Per Pino Arlacchi “Israele non ha più alcun diritto di far parte dell’ONU”

Da quando la frantumazione dell’URSS nel 1991 ha avviato nel mondo una situazione di unipolarità statunitense, facendo mancare quell’equilibrio delle forze fra paesi dotate di armi atomiche che assicurava di fatto la pace attraverso la condizione della MAD (Mutual Assured…

Passaggio della torcia. Le nostre storie e il cammino verso la guarigione e la riconciliazione

Time for Equality (asbl) presenta l’appuntamento autunnale di Expressions of Humanity con le toccanti testimonianze dei delegati delle Prime Nazioni della Columbia Britannica (Canada) sui bambini aborigeni vittime del sistema delle scuole residenziali e sul fenomeno delle donne e delle…

Il nostro servizio dalla Fiera del libro di Francoforte su Patrimonio italiano.tv

PassaParola Editions costola editoriale di PassaParola asbl ha partecipato, con la Federazione editori lussemburghesi sotto la coordinazione di Kultur LX, alla 76a edizione della Buchmesse tenutasi a Francoforte dal 16 al 20 ottobre scorsi. Ecco com’è andata nel servizio di…