(Pubbliredazionale) Da Napoli a Lussemburgo:  il sarto che trasformò la moda in spettacolo arriva nel Granducato per un fine settimana tra eleganza storica e visione contemporanea.

Dal 29 al 30 novembre presso lo spazio di Come à La Maison (al 70 Route d’Esch, Lussemburgo-città) due giorni dedicati all’eccellenza italiana con la presentazione di una selezione raffinata delle creazioni della Maison del sarto napoletano che tra gli Anni ‘50 e 60 vestì le dive del cinema e del jet-set internazionale. Se amate la moda e vi siete commossi guardando l’ultimo film di Ozpetek “Diamanti” questo è un appuntamento da non perdere. Alta moda su misura per uomo e donna, con personalizzazione completa e scelta dei tessuti. Pezzi artigianali unici, accessori in seta di alta qualità, cravatte sette pieghe e foulard 100% Top Silk. Profumi iconici della Maison Schuberth: Schu, Taffetas, Coquillage. E, segnate in agenda, venerdì 28 novembre mini-sfilata esclusiva, presso il nuovo locale Ceruzzi -Il dolce far niente con presentazione di pezzi originali in edizione limitata. Aperitivo offerto.

Un tocco di luce in più per le feste: accanto alla moda, anche una selezione esclusiva di gioielli unici, piccole opere d’arte da indossare, pensate per chi ama distinguersi, selezionati da Stella Marina Gioielli, marchio dell’imprenditrice Marina Martinelli che valorizza artigiani che lavorano tra design esclusivi e materiali pregiati. Due donne, due percorsi diversi ma una stessa passione per la qualità, la bellezza e il saper fare italiano. PassaParola intervista Elena Perrella, direttrice creativa della Maison Schuberth che ci racconta questa avventura tra eredità storica e innovazione, tra cultura sartoriale e nuove sfide internazionali

Nato a Napoli nel 1904, Emilio Schuberth non fu solo uno stilista, ma una vera e propria figura da palcoscenico. Con il suo stile teatrale, la voce profonda e i modi da protagonista, seppe trasformare l’atelier in passerella e la moda in arte da vivere. Dopo gli esordi nella sua città natale, approdò a Roma, dove aprì uno dei primi atelier di lusso in via Veneto, nel cuore pulsante della Dolce Vita.

Lo chiamavano il “sarto delle dive” e non a caso: vestì Sophia Loren, Gina Lollobrigida, Ingrid Bergman, perfino Brigitte Bardot e la regina Soraya. Non vestiva solo attrici: tra i suoi clienti c’erano anche uomini politici, ambasciatori e industriali.  Si dice che abbia vestito Re Farouk d’Egitto e Gianni Agnelli, con abiti sempre su misura.

Era anche un visionario imprenditore: firmava profumi, accessori, persino divise, anticipando la moda come brand. Amava il lusso, i tessuti preziosi, le linee morbide e femminili e ogni sfilata diventava un evento spettacolare, con falchi, orchestre o giochi di luce. Non si lasciava intimorire neppure dai paragoni più illustri. Quando la stampa francese lo definì “il Dior italiano”, lui rispose con disinvoltura:  “Dior? È lo Schuberth francese.” Scomparso nel 1972, lasciò un’eredità stilistica e culturale che oggi rinasce grazie a chi ne raccoglie il nome, rilanciandolo tra Napoli e l’Europa, come simbolo di un’eleganza senza tempo.

Intervista a Elena Perrella

Emilio Schuberth, “il sarto delle dive”. Può raccontarci la sua storia e un aneddoto significativo?

Emilio Schuberth è stato il creatore che ha trasformato ogni donna in un’icona. Negli anni ’50 intuì che la moda potesse diventare un universo completo: profumi, foulard, scarpe, accessori. Vestì Sophia Loren, Gina Lollobrigida, Ingrid Bergman e Soraya. Celebre il suo aneddoto: quando le dive arrivavano in ritardo alle prove, lui drappeggiava serenamente i manichini e diceva: “Non siete voi a entrare nell’abito. È l’abito che deve innamorarsi di voi”.

Quali sono le principali caratteristiche dei prodotti Emilio Schuberth oggi?

I prodotti uniscono tradizione sartoriale e visione contemporanea. Qualità sartoriale, materiali d’eccellenza, identità di brand chiara, ricerca cromatica e coerenza di collezione sono i punti cardine della linea moderna.

Profumo Coquillage

Quali prodotti presenterete al pubblico del Granducato?

Foulard in seta twill 100% con orlature roulotté a mano, cravatta sette pieghe, camicie sartoriali uomo/donna, camicie in seta e cotone, abiti da cocktail, gonne e capi in seta, oltre alle fragranze Schu, Taffetàs e Coquillage.

Cosa distingue un capo di sartoria maschile del marchio Schuberth?

Identità, personalizzazione autentica e artigianalità napoletana. Ogni capo è costruito a mano, con ricami e punti invisibili, per esprimere la personalità dell’uomo che lo indossa.

Come viene attualizzato lo stile di Emilio Schuberth per le donne di oggi?

Non si imita il passato: lo si traduce. Linee più pulite, volumi più leggeri, funzionalità moderna, senza rinunciare alla grazia e teatralità della maison.

Come raccontate l’imprenditore alle nuove generazioni?

Come un innovatore che ha anticipato la contemporaneità: moda come identità e storytelling. Un codice estetico vivo, capace di dialogare con autenticità con il pubblico giovane.

(Si consiglia la prenotazione: 23 64 11 27)

(Intervista raccolta da Paola Cairo)

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