Un pomeriggio di emozione e riconoscenza ha illuminato la casa di riposo Servior di Diekirch, dove la signora Consiglia Fabbri, affettuosamente conosciuta da tutti come Madame Poos, ha ricevuto l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine della Stella d’Italia, conferita dalla Presidenza della Repubblica Italiana

Alla cerimonia hanno preso parte S.E. l’Ambasciatore d’Italia in Lussemburgo Carmelo Robustelli, il Capo della Cancelleria Consolare Damiano Rampini, il Cardinale Jean-Claude Hollerich, rappresentanti del Comitato des Amitiés italo-luxembourgeoises des Ardennes, il presidente Robert Bohnert, la famiglia della signora Fabbri e la direzione della casa di riposo.
Il Cardinale Hollerich, ha ricordato i suoi primi passi nello studio dell’italiano, proprio sotto la guida di Madame Poos, che gli aveva trasmesso non solo la lingua ma anche l’amore per la cultura dell’Italia. Con un sorriso, ha confessato: “Grazie a lei, potei accedere direttamente al corso di lingua, senza dover sostenere l’esame preparatorio.”
Alla domanda su quale fosse il suo piatto preferito, la signora Fabbri ha risposto con la sua consueta allegria: “Un buon risotto con pomodoro e parmigiano.”
Tra i suoi ricordi più cari, ha voluto evocare le domeniche passate in famiglia: “Quando andavo da mia sorella, preparava la polenta con il ragù. Tutta la casa si riempiva di profumo: era il sapore dell’Italia”.
L’onorificenza premia 25 anni di insegnamento appassionato della lingua italiana in Lussemburgo. Con pazienza e dedizione, Madame Poos ha formato generazioni di studenti, contribuendo a rafforzare i legami culturali e umani tra l’Italia e il Granducato.

La cerimonia, semplice ma intensa, si è conclusa con un lungo applauso. Al momento della consegna del riconoscimento, la signora Fabbri, sorpresa e commossa, ha sussurrato: “Ma io non la merito!” . Parole che hanno commosso i presenti, testimoni di una vita spesa con umiltà, passione e amore per la cultura italiana.
A documentare l’evento erano presenti anche diverse testate giornalistiche lussemburghesi, a testimonianza del valore umano e culturale di questa giornata.
Elisabetta Di Salvatore
