La Rockhal di Esch-sur-Alzette, in Lussemburgo, si è trasformata in un vero e proprio epicentro di emozioni la sera del 27 giugno 2025, accogliendo il concerto dei The Rose, la band sudcoreana che sta conquistando il cuore di fan in tutto il mondo. L’atmosfera era elettrizzante ben prima che le luci si abbassassero, con una folla eterogenea, composta da persone di tutte le età, impaziente di immergersi nel loro distintivo sound alt-pop indie. È stato un vero e proprio momento di pop nella sua forma più pura e coinvolgente
La band formata da quattro talentuosi membri: Woosung (voce e chitarra), Dojoon (voce e multi-strumentista), Taehyeong (basso) e Hajoon (batteria), nati dall’esperienza del busking per le strade di Hongdae a Seoul, hanno affinato il loro sound e la loro presenza scenica, emergendo come una delle realtà più interessanti del panorama musicale coreano.
Dopo un debutto di successo con singoli come “Sorry” e gli EP “Void” e “Dawn”, la band ha attraversato un periodo di pausa a causa del servizio militare obbligatorio per tre dei membri. Durante questo tempo, Woosung ha intrapreso una carriera solista di successo, mantenendo viva la fiamma della band con i suoi progetti. La loro riunione nel 2022, suggellata dall’album “HEAL”, è stata un momento catartico, un inno alla capacità della musica di curare e connettere. “HEAL” ha raggiunto la posizione #4 nella classifica Billboard Heatseekers, e il successivo “HEAL Together World Tour” ha radunato oltre 90.000 fan. Il loro ultimo album, “DUAL” (2023), ha consolidato ulteriormente la loro crescita artistica, debuttando nella Billboard 200. Il loro attesissimo album “WRLD”, è appena uscito e ha continuato a esplorare nuove sonorità, mescolando elementi country a temi di riflessione e crescita personale. La loro discografia è un viaggio attraverso melodie accattivanti, testi introspettivi e una fusione unica di rock, pop e influenze alternative che li rende riconoscibili e amati.
Il concerto alla Rockhal non è stato solo un’esibizione musicale, ma una vera e propria esperienza sensoriale. I cambi di scena erano a dir poco bellissimi, con un sapiente uso di luci e proiezioni che creavano atmosfere diverse per ogni brano, accompagnando il pubblico in un viaggio visivo oltre che sonoro. Ogni transizione era fluida e d’impatto, contribuendo a rendere lo spettacolo dinamico e mai monotono.

Il percorso sonoro e visivo ha preso il via con “Ticket To The Sky”, un’apertura che ha subito catturato l’attenzione, elevando il pubblico verso orizzonti inesplorati. Si è proseguito con “Childhood”, un tuffo nostalgico nei ricordi e nelle sensazioni primordiali, un viaggio nel mondo interiore. La riflessione ha poi preso il sopravvento con “Definition Of Ugly Is…”, un brano che, nella sua profondità testuale e sonora, ha invitato a esplorare il mondo delle percezioni e dei significati.
Momenti di pura emozione sono giunti con “She’s In The Rain”, uno dei classici più amati, capace di evocare conforto nella malinconia, con la folla che ha cantato all’unisono, creando una connessione globale di sentimenti. Un inno vibrante alla speranza, “Tomorrow”, ha poi guardato al futuro, al mondo delle possibilità che si aprono.
L’esperienza si è fatta più eterea con “Nebula”, un pezzo avvolgente che ha condotto gli spettatori in un viaggio attraverso il cosmo. La celebrazione della connessione umana è risuonata in “Lifeline”, un inno al sostegno reciproco che ha rafforzato il legame tra la band e il suo pubblico. Un cambio di ritmo, “Shift”, ha poi mostrato la versatilità della band, simboleggiando i mutamenti del mondo stesso. Il viaggio sonoro si è concluso con “Cosmo”, un’esplorazione audace dello spazio e delle emozioni, per poi lasciare spazio al silenzio contemplativo di “0”, un finale che ha invitato a riflettere sul percorso appena compiuto nel “mondo” musicale di The Rose.
La loro capacità di passare da ballate toccanti a brani più ritmici e intensi è una delle chiavi del loro successo e ha senza dubbio mantenuto alta l’energia della serata.
Ma ciò che ha reso questo concerto davvero speciale è stata l’atmosfera generale. C’era un palpabile senso di comunità e gioia condivisa. La diversità del pubblico, con fan di ogni età, testimonia l’universalità della loro musica e la capacità dei The Rose di connettersi con un vasto spettro di persone. Dai cori all’unisono ai momenti di silenziosa contemplazione, ogni reazione del pubblico amplificava l’intensità della performance. La band ha dimostrato una connessione profonda con i propri fan, ricambiando l’affetto con performance cariche di passione e autenticità.
I The Rose hanno offerto una serata indimenticabile alla Rockhal, consolidando la loro reputazione di band che non solo suona musica, ma la vive e la trasmette con ogni fibra del proprio essere. È stata una dimostrazione di come il pop, quando fatto con anima e talento, possa trascendere le barriere culturali e generazionali, creando un vero e proprio momento di magia collettiva.
Testo e foto : Elisa Cutullè
