Dall’Italia, i Motel Transylvania si sono affermati come una realtà vibrante nel panorama metal indipendente dal 2014. Con un sound distintivo e performance live energiche, la band ha costruito un solido seguito, esibendosi su palchi internazionali e in festival di spicco come Dark Malta e Helsinki Industrial Festival

Reduci dal successo di “Generation Lost”, il loro acclamato album del 2023 prodotto da Marco Barusso, i Motel Transylvania continuano a generare attesa per le prossime uscite, previste per il 2025. In un’agenda fitta di impegni, spicca la loro prossima tappa al Castle Rock, il prestigioso festival che si terrà il 5 luglio nel suggestivo castello di Broich, a Mülheim an der Ruhr, non lontano da Colonia. Sarà un’occasione imperdibile per assistere alla potenza live della band.

Abbiamo incontrato il loro leader, Toxi Ghoul. Leggete cosa ci ha raccontato:

Qual è stato il percorso che ha portato alla formazione dei Motel Transylvania e quali sono stati i momenti salienti della loro carriera fino ad oggi?

Il progetto è nato dopo un anno di pausa dalla musica. Dopo aver suonato come batterista in vari gruppi in Europa, avevo perso l’entusiasmo per la scena musicale. Decisi di registrare una traccia in stile horror punk rockabilly per divertimento. La traccia ebbe un successo inaspettato e il progetto si concretizzò con una line-up iniziale. Per dieci anni, abbiamo seguito un filone horror punk rock’n’roll, diverso dal mio background industrial metal. Durante il lockdown, ognuno di noi ha scritto materiale da solo e, quando ci siamo rivisti, abbiamo creato “Generation Lost”, il primo album effettivo dei Motel Transylvania, grazie anche alla collaborazione di Marco Barusso. I momenti salienti includono il terzo live ufficiale al Dark Malta Festival, suonare con band di spessore e mantenere una produzione totalmente indipendente, cosa di cui siamo particolarmente orgogliosi.

Potresti presentare i membri attuali della band, condividendo magari qualche dettaglio interessante sulla loro formazione musicale o su come sono entrati a far parte dei Motel Transylvania?

Il bassista Fish è il membro più anziano e ha un ruolo fondamentale nella gestione dell’elettronica e della contabilità, oltre a contribuire alla scrittura delle canzoni. Il batterista Leo è un insegnante di musica e, a volte, viene sostituito da Marco, che è stato suo insegnante. Leo si occupa anche della comunicazione della band e inizialmente era un mio allievo. Il chitarrista Tiziano è responsabile dell’immagine live della band; l’ho incontrato per la prima volta quando organizzavo concerti. Io, come frontman, cerco di tenere il gruppo sotto controllo e di mantenere un atteggiamento serio, ma dopo i concerti mi piace rilassarmi con i ragazzi. Questa dinamica ci permette di bilanciare professionalità e divertimento, creando un ambiente di lavoro armonioso.

Come avviene il processo di scrittura delle canzoni all’interno della band? C’è un compositore principale o è un lavoro collaborativo?

Il processo di scrittura delle canzoni è decisamente collaborativo. Tuttavia, l’80% delle idee iniziali proviene da Fish, che ci invia dei riff su cui possiamo lavorare. Facciamo brainstorming insieme e poi portiamo i provini in sala prove per svilupparli ulteriormente. La scrittura richiede tempo: ad esempio, un brano dedicato a mio padre, nato 5 anni fa, sarà finalmente presentato dal vivo e pubblicato a novembre. Questo lungo processo di elaborazione ci permette di creare pezzi che rispecchiano veramente la nostra identità musicale.

Qual è il concept o il messaggio principale dietro il vostro album “Generation Lost” e quali sono state le sfide o le soddisfazioni maggiori durante la sua realizzazione?

“Generation Lost” rappresenta il primo album effettivo del nostro nuovo percorso musicale. Tra le sfide principali ci sono state la collaborazione con un produttore professionista e la necessità di convincere sia il pubblico che i promoter della nostra nuova direzione artistica. Le soddisfazioni maggiori derivano dalla connessione che abbiamo stabilito col pubblico e dalle opportunità che abbiamo avuto di partecipare a festival di alto livello in tutta Europa. Questo album è un viaggio attraverso le esperienze personali e collettive della band, un racconto di lotta e crescita.

Guardando alla vostra discografia completa, quali sono i brani che, secondo voi, rappresentano le tappe più significative nella vostra evoluzione sonora e perché?

“Rise and Fall” rappresenta un momento di consapevolezza e sperimentazione sonora, un brano che segna una svolta nel nostro stile musicale. “Generation Ghost” inizialmente aveva un ritornello diverso, ma è stato modificato nel corso del tempo per esprimere meglio la nostra personalità e la direzione che volevamo prendere. Questi brani sono emblematici della nostra evoluzione, mostrando la nostra capacità di adattarci e crescere come band.

Qual è l’aspetto che preferite delle performance dal vivo e c’è un concerto o un festival in particolare che ricordate con affetto o che ha segnato una pietra miliare per la band?

Ciò che amiamo di più delle performance dal vivo è il contatto diretto con il pubblico. Un live memorabile è stato al Burning Pants Festival, dove abbiamo creato una connessione speciale con il pubblico e i promoter. Questo ci ha permesso di diventare una delle band resident del festival. La connessione e l’energia che si crea durante i concerti sono impagabili e rappresentano il cuore del nostro lavoro come musicisti. È un’esperienza che ci arricchisce e ci motiva a continuare.

C’è un filo conduttore o un tema ricorrente che lega i vostri brani e le vostre esibizioni?

I nostri brani e le nostre esibizioni sono caratterizzati da un forte lato viscerale e intimo. Raccontano fasi della mia vita personale, affrontando demoni e sfide interiori. Cerchiamo di trasmettere emozioni autentiche, andando oltre i cliché e mostrando anche la fragilità che spesso viene nascosta. Questo approccio ci permette di connetterci profondamente con il nostro pubblico, condividendo esperienze e sentimenti in modo sincero e diretto.

Oltre ai concerti, ci sono nuovi brani, album in lavorazione o altri progetti futuri che i fan possono aspettarsi dai Motel Transylvania?

Abbiamo già diverse date confermate, che purtroppo non posso ancora rivelare dettagliatamente. Partiremo con i concerti in Inghilterra a gennaio e un promoter americano sta lavorando per portarci negli Stati Uniti. Inoltre, stiamo progettando di andare in America Latina, dove si è formata la nostra prima fan base. Ci saranno sicuramente nuovi singoli e video che usciranno a breve, mantenendo un flusso costante di nuove uscite e continuando a fare live. Non vogliamo mai fermarci e desideriamo mantenere viva l’energia dei nostri spettacoli dal vivo.

Cosa possono aspettarsi i fan dalla vostra performance al Castle Rock di Mülheim an der Ruhr il 5 luglio? Ci saranno sorprese o brani speciali in scaletta?

Ci saranno due brani nuovi, uno dei quali è uscito di recente con un video. Ci aspettiamo una grande connessione con il pubblico, dato che molti dei nostri fan ci seguono da tempo. Questo potrebbe aprire la strada a nuove collaborazioni future. Siamo sicuri che sarà un concerto memorabile e speriamo che tutti si divertiranno.

Elisa Cutullè

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