La nostra corrispondente da Milano era presente a uno spettacolo teatrale intenso e toccante dedicato alla lotta per la violenza sulle le donne. E ha intervistato il regista per noi
Il 25 novembre è una giornata particolare per le donne: si celebra, infatti, la “Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne”, ricorrenza che sarebbe auspicabile non celebrare più, perché significherebbe avere raggiunto la vera parità tra uomo e donna. Domenica 24 novembre, al Cine Teatro Stella di Milano, ha avuto luogo uno spettacolo dedicato a questa giornata dal titolo “La Ballata triste delle Donne”, portato in scena dalla Compagnia Teatrale Immagin… Azione con la regia di Massimo Ruggiero. La rappresentazione era articolata tra letture di storie vere, inframmezzate da bellissime canzoni a tema di Mia Martini, Luca Barbarossa ed Edoardo Bennato, interpretate con sentimento da una bravissima cantante. Una ballerina ha anche danzato sulle note della canzone di Barbarossa. Le letture sono state declamate da attrici, alcune delle quali giovani proprio per trasmettere un messaggio da giovani a giovani, e da attori. È stato uno spettacolo molto toccante e il messaggio sulla violenza è stato percepito con chiarezza.
Il 25 novembre è stata scelta come data, in memoria dell’ uccisione delle tre sorelle Mirabal, che si erano opposte al dittatore della Repubblica Domenicana Trujillo. Come si può fare violenza su una donna?
In tanti modi, a volte subdoli, a volte palesi. Sì può fare crederle di amarla e, invece, la si colpisce per futili motivi: per gelosia, perché la si crede inferiore e non all’ altezza del ” maschio », per una cultura patriarcale non ancora sconfitta. A volte la si colpisce perché colpevole, secondo l’ uomo, di essersi vestita in modo provocatorio; oppure perché, ubriaca, gli si è concessa ma, spesso, la fanno ubriacare o, peggio, la drogano (droga dello stupro) e la violentano. Situazioni che si ripetono, colpevolizzando la donna nel suo modo di vestire o perché rifiuta un rapporto. Per poi non parlare delle orfane e degli orfani di donne morte per femminicidio: solo nel 2018 è stata approvata la legge per gli orfani speciali. Figlie e figli che per tutta la vita dovranno combattere un dolore che non avrà mai fine. E allo stesso modo sono da considerarsi le madri che sopravvivono al femminicidio delle figlie: è una tragedia anche per loro. Durante lo spettacolo vengono mostrati dei filmati risalenti al 1978 dove Tina Lagostena Bassi difese una donna che aveva denunciato per stupro un gruppo di quattro uomini (il delitto del Circeo, ndr). Il processo fu trasmesso in televisione l’ anno seguente generando scalpore. Aprì, comunque, una breccia in questo mondo ancora nascosto, portando alla luce questa tragica realtà. Ci sono, poi, le donne che non hanno la possibilità di fare valere la propria persona, come nei Paesi islamici, ad esempio l’ Iran, dove Mahsa Amini nel 2022 è stata arrestata, torturata e uccisa per la mancata osservanza della legge sull’obbligo del velo, ossia, perche aveva una ciocca di capelli fuori dal velo, avendo indossato l’hijab in modo sbagliato. A quel punto, moltissime ragazze iraniane si sono tolte il velo e tagliati i capelli. Nelle dimostrazioni che sono seguite a questi fatti hanno preso parte anche molti giovani che hanno voluto sfilare a fianco delle ragazze per testimoniare il loro appoggio alla causa. Purtroppo, ci vorrà ancora tempo per riuscire a raggiungere una vera parità affinché le donne siano libere di testimoniare la propria “esistenza” in ogni parte del Mondo, essere fiere di se stesse in ogni angolo della Terra e, come cita Maria Grazia Galati nei suoi libri, “Libere dentro ». Dopo lo spettacolo abbiamo intervistato il regista.
Come le è nata l’ idea di questa rappresentazione?
Dieci anni fa avevo presentato una performance diversa, ma il format era lo stesso, per l’ inaugurazione della nuova sede dell’ Ordine degli Psicologi in piazza Castello a Milano: era piaciuta così tanto che ci ha contattato l’Ordine degli Psicologi di Udine e ci ha invitato a presentarlo anche da loro.
L’ avete portata in giro?
Sono dieci anni che lo rappresentiamo e l’anno scorso è rientrata anche nell’ ambito di una settimana dedicata alla violenza sulle donne.
Che ne dice di pollo portarla nelle scuole?
Sì, adesso ci stiamo attivando con Lucia Cavallo, vice presidente di Municipio 5 ( una delle 9 circoscrizioni comunali di Milano, ndr), ma soprattutto, bisognerebbe fare vedere il filmato di Tina Lagostena Bassi che, solo con lo sguardo, faceva capire il suo pensiero.
Anna Violante