A Sanremo dal 17 al 19 ottobre la cinquantesima edizione della canzone d’autore in assoluta e riconosciuta autonomia dall’industria musicale
Non è una semplice rassegna musicale o una passerella di premi e premiati. Il “Tenco” è uno spazio fuori dal tempo, l’espressione più concreta dell’immortalità della musica. Dal 17 al 19 ottobre si è svolta a Sanremo la cinquantesima edizione della rassegna della canzone di autore, che ha registrato il tutto esaurito per gli eventi organizzati in tutta la città: la masterclass dedicata a Pino Daniele con 1200 studenti, il primo incontro nazionale delle rassegne e dei premi della musica di qualità, il pomeriggio dedicato a Sergio Staino, i quotidiani incontri con gli artisti nella sede del Club Tenco condotti da Antonio Silva e Steven Forti e ancora dibattiti, tavole rotonde, presentazioni e concerti.
Il Premio Tenco, assegnato dal Club Tenco a coloro che hanno apportato un contributo significativo alla Canzone d’Autore mondiale, in questa edizione 2024 è stato conferito a: Edoardo Bennato, Samuele Bersani, Mimmo Locasciulli, Teresa Parodi.
Gli altri premi assegnati sono stati: Il Premio Tenco all’operatore culturale a Caterina Caselli.
Il PremioYorum (istituito nel 2020 in collaborazione con Amnesty International Italia per dare visibilità agli artisti che in tutto il mondo, mettendo spesso a repentaglio la loro vita, lottano per i diritti umani e la libertà d’espressione) al rapper iraniano TOOMAJ SALEHI, attualmente in carcere dopo aver rischiato l’impiccagione.
Il Premio Siae a Ivan Graziani, che partecipò alla prima edizione del 1974. Cantautore e strumentista scomparso troppo presto che ha impresso alla canzone italiana una vena rock inconfondibile, come la sua voce, componendo liriche indimenticabili, sempre in bilico tra ironia pungente e dolce malinconia. Il Premio è stato consegnato ai figli Filippo e Tommaso Graziani.
Il Premio “I suoni della canzone” a Tullio De Piscopo.
Oltre ai Premi Tenco 2024, sul palco dell’Ariston durante la prima delle tre serate, il 17 ottobre, sono state consegnate le Targhe Tenco 2024, annunciate nel luglio scorso e assegnate a:
“È inutile parlare d’amore” (Woodworm, Distribuzione Universal) di PAOLO BENVEGNÙ – Migliore album in assoluto
“La Mia Terra” (Carosello Records) di DIODATO – Migliore canzone singola
“Hasta Siempre Mercedes” (BMG) di SIMONA MOLINARI – Migliore album di interprete
“Assamanù” (Cassis Publishing) di SETAK – Migliore album in dialetto (o lingua minoritaria parlata in Italia)
“Curami l’anima” (Squilibri Editore) di ELISA RIDOLFI – Migliore album opera prima
“Sarò Franco – Canzoni inedite di Califano” (Azzurra Music), produzione artistica di ALBERTO ZEPPIERI – Migliore album a progetto.
Sul palco sono stati tanti gli ospiti che hanno incantato l’Ariston con le loro performance, che si sono aggiunte a quelle degli artisti premiati: il fondatore del gruppo rock russo ddt Jurij Ševčuk, che ha ritirato il Premio Tenco 2022, Tosca, Simone Cristicchi & Amara, Francesco Tricarico, Filippo Graziani, Michele Staino, Fabrizio Mocata, Gianni Coscia, Waine Scott, Kento e la giovanissima Irene Buselli.
Il Premio Tenco ormai dal 1974 è un festival di alta qualità artistica, culturale e tecnica che rappresenta da sempre la musica italiana. Una manifestazione unica in Europa e al mondo alla quale vengono invitati i più interessanti cantanti-e autori italiani e stranieri, nonché un’occasione di incontro e confronto fra artisti e operatori del settore musicale. Questa meravigliosa “isola culturale” nasce grazie all’associazione Club Tenco, fondata a Sanremo nel 1972 da un gruppo di appassionati di musica, con la guida del floricultore ed ex partigiano Amilcare Rambaldi, per promuovere e sostenere la canzone di qualità, intitolata al grande artista e cantautore italiano Luigi Tenco che opera senza scopo di lucro, in assoluta e riconosciuta autonomia dall’industria musicale. “Lo scopo del Club è “solo” quello di riunire tutti coloro che, raccogliendo il messaggio di Luigi Tenco, si propongono di valorizzare la Canzone d’Autore, ricercando anche nella musica leggera dignità artistica e poetico realismo”.
Gilda Luzzi