In scena a Echternach “Romeo and Juliet” del Luxembourg Ballet
Venerdì 18 e Sabato 19 Novembre ritorna “Romeo and Juliet” del Luxembourg Ballet in
scena al Trifolion di Echternach. Il famoso compositore russo Sergej Sergeevič Prokof’ev scrisse la partitura musicale tra il 1935 e 1936: una composizione definita subito poco ballabile, complessa e difficile. Ciò nonostante il successo arriva con la coreografia di Leonid Lavrovski e successivamente con quella di molti coreografi: Frederick Ashton nel 1955, al Teatro reale danese di Copenaghen con il Balletto Reale Danese; John Cranko nel 1958 con il Corpo di Ballo del Teatro alla Scala, interpretato da Carla Fracci. Ma soprattutto la versione di Kenneth MacMillan nel 1965, per il Royal Ballet dove esordì la celebre coppia Margot Fonteyn e Rudol’f Nureev con un’interpretazione rimasta celebre per la grande eleganza e forza, messa in risalto da una coreografia lineare e scrupolosa.
Shakespeare deve l’ispirazione per la sua tragedia alla coppia Mariotto e Ganozza dello
scrittore italiano Masuccio Salernitano, successivamente adattata da Luigi da Porto come Giulietta e Romeo. Il conflitto tra amore, morte, destino e libero arbitrio risale a tempi antichi.
La leggenda di Piramo e Tisbe nelle Metamorfosi di Ovidio, ripresa ancor prima di
Shakespeare da Giovanni Boccaccio, è considerata l’archetipo degli “amanti sfortunati”. Ma è proprio la tragedia di Shakespeare a esercitare un’attrazione senza precedenti su molte forme successive di apprezzamento artistico.
Romeo e Giulietta rimane la storia d’amore perfetta e sempre attuale, che ognuno vorrebbe vivere: un amore fatto di sofferenza e di passione, che non si ferma davanti a nulla, nemmeno davanti alla morte. In Romeo e Giulietta, Shakespeare crea un mondo violento, in cui due giovani si innamorano, ma le loro famiglie disapprovano; i Montecchi e i Capuleti sono impegnati in una faida sanguinosa. In questo scenario pieno di morte, il passaggio dall’amore a prima vista all’unione finale degli amanti nella morte sembra quasi inevitabile. Eppure, questa opera ambientata in un mondo straordinario è diventata la storia per eccellenza dell’amore giovanile.
Il Balletto del Lussemburgo rivolge l’attenzione al gioco di luce e oscurità. “Sempre più luce e luce: la nostra sofferenza si fa sempre più oscura”, dice Romeo la notte dopo le nozze segrete. La coreografa Volha Kastsel scompone la luce simbolica della tragedia in sfumature di colore distinguibili, quelle dell’amore, della morte, del destino e del libero arbitrio. L’opera si conclude con le parole del principe Escalus, sovrano di Verona, che
fonde i colori della tragedia in una luce simbolica: “Solo la pace cupa ci porta questa mattina; Il sole splende, avvolto nel dolore…” Il paradosso del mattino cupo-lucente rappresenta il mistero con cui ogni cercatore di significato prima o poi si confronta. La morte separa, dopo che il destino segna l’infelicità degli “amanti sfortunati”. Ma è il libero arbitrio a prendere il controllo del destino sul proprio destino e a seguire la persona amata nella morte. Il libero arbitrio, a sua volta, può trionfare sul destino solo grazie all’amore. Con questi pensieri e un cast di celebrità della danza tra cui Kateryna Floria, Igor Onoshko, Ekaterina Zynovieva-Provalinskaya, Takatoshi Machiyama, nonché Ciro Lieto (ospite italiano che quest’anno ha ricevuto il Premio Capri Danza International), il Balletto del Lussemburgo intraprende un viaggio indimenticabile in uno dei drammi più profondi di tutti i tempi.
Roberta Bignardi