La recente visita di Papa Francesco in Lussemburgo ha segnato un momento indimenticabile per i fedeli e per il paese intero, con particolare risonanza all’interno della comunità italiana cattolica che vive nel Granducato. Nonostante le avverse condizioni meteorologiche, la pioggia battente non ha fermato l’entusiasmo dei presenti, che hanno accolto con gioia il Santo Padre.

Amelia C. racconta: “Ho avuto la fortuna di trovarmi a Place d’Armes avanti alle transenne, giusto un’oretta prima che arrivasse il Papa. C’erano persone che aspettavano con trepidazione il suo ingresso nella piazza. Persone che venivano da tutto il mondo. C’era anche chi sperava si affacciasse al balcone. Il suo arrivo è stato accompagnato da una fortissima pioggia che non ha spento l’entusiasmo e la gioia dei presenti ad accoglierlo!”

Il Papa ha iniziato la giornata con un incontro con le autorità lussemburghesi, sottolineando l’importanza del servizio e della fraternità, temi centrali nel suo messaggio. Nel pomeriggio, il Santo Padre ha partecipato a una celebrazione nella Cattedrale di Notre-Dame, dove Giusy, un’altra fedele italiana, ha vissuto un momento indimenticabile.

“Ero già emozionata quando ho saputo che avrei avuto la possibilità di entrare in cattedrale”, racconta Giusy. “Il giovedì mattina ho seguito un po’ il programma e sono andata davanti al Palazzo Granducale e ho aspettato l’arrivo del Santo Padre, visto un po’ da lontano ma comunque un’emozione grandissima. Il pomeriggio, dopo vari controlli navette e scortati dalla Police, arriviamo in cattedrale. Non riesco a spiegare bene l’emozione. Avevo già visto Papa Francesco nel 2015 in Vaticano per la messa di Pasqua, ma averlo visto così da vicino e aver avuto la possibilità di stringere la sua mano per me è stato davvero bellissimo! È stata un’esperienza e un’emozione che non dimenticherò mai!”

L’incontro del Papa con la comunità cattolica ha visto la partecipazione attiva di diversi membri della comunità italiana, tra cui il diacono permanente Michele Camposeo che ci racconta:

Sono stato davvero grato e onorato di aver potuto vivere quest’incontro con il Papa, prima di tutto per il suo messaggio che ha lasciato alle autorità, ma anche alla Chiesa, dicendo: ‘Sono venuto tra voi per servirvi’. Il tema del servizio mi è molto caro e ho potuto sperimentarlo e constatarlo attraverso l’impegno di ciascuno. Ma vorrei soffermarmi soprattutto sulla parte artistica e musicale dello spettacolo che abbiamo potuto presentare a Papa Francesco. Attraverso la musica, che ha un linguaggio universale, e la danza, possiamo evangelizzare e toccare tante generazioni, soprattutto i giovani che ascoltano tanta musica. E per me è molto importante sapere quello che ascoltano, perché come dice un detto: ‘Diventiamo quello che ascoltiamo’ “.

È stato davvero un onore – continua Camposeo – poter presentare al Santo Padre la mia composizione musicale Laudato sì, che ho composto nell’anno 2015, quando era ancora in fase di preparazione il mio diaconato. Credo che tutta la nostra vita dovrebbe essere una lode per il Signore e servirlo nella gioia, come ce lo ha ricordato anche il Santo Padre. E questa gioia, questa libertà e questa speranza sono stati il messaggio che i giovani sono riusciti a trasmettere e testimoniare attraverso la loro danza, sceneggiata sulla canzone. Sono riusciti, con la bravura di mio confratello Diego, coreografo e ballerino, a mettere in rilievo la bellezza di questo messaggio evangelico, che è legato alla bellezza della creazione, delle creature e del suo Creatore”. https://www.youtube.com/watch?v=PpSKLpjgUU8

La visita di Papa Francesco ha rafforzato i legami all’interno della comunità italiana cattolica in Lussemburgo, unendo fede, arte e spirito di servizio. Il messaggio di speranza e amore del Santo Padre ha lasciato un segno indelebile, specialmente tra coloro che hanno partecipato attivamente agli eventi organizzati in suo onore.

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