Al Musée National de la Resistence e des Droits Humains (MNRDH) di Esch-sur-Alzette la storica Elisabeth Hoffmann insieme a Jim Goerres, presidente degli Amici del museo, raccontano la vita di un“ passeur”(traghettatore, ndr) lussemburghese

Si è tenuto lo scorso 7 novembre presso il Musée National de la Resistence e des Droits Humains  (Museo Nazionale della Resistenza e dei Diritti Umani, ndr) di Esch-sur-Alzette un dialogo tra Elisabeth Hoffmann, storica presso il MNRDH e Jim Goerres, presidente degli Amici del MNRDH, figlio di un “passeur” lussemburghese durante la Seconda Guerra Mondiale, e lui stesso storico, sulle “Reti transfrontaliere di esfiltrazione e d’intelligence in Lussemburgo durante la Seconda Guerra Mondiale” (1940-1944).

Jim Goerres attraverso il grande archivio documentale lascito di suo padre, ha raccontato ad un pubblico ridotto ma molto attento, rispondendo agli spunti di Elisabeth Hoffmann, ha raccontato l’epopea di quei resistenti lussemburghesi contro l’occupazione nazista del Granducato che tra il 1940 ed il 1944, spesso da soli e sempre con grande sprezzo del pericolo, si adoperarono per far passare clandestinamente la frontiera con la Francia o il Belgio a numerosi prigionieri di guerra evasi, aviatori alleati abbattuti, renitenti alla leva lussemburghesi, ebrei, antifascisti e ricercati di ogni nazionalità dalla Gestapo nazista.  

Grazie ad una rete di case sicure ed itinerari costantemente vigilati, organizzata dai vari movimenti della Resistenza antinazista lussemburghese, i “ passeur” riuscirono a far esfiltrare nella Francia di Vichy o in Belgio decine e decine di ricercati, utilizzando particolari punti di passaggio della frontiera dall’estremo Nord del Granducato fino al Sud, passando per il fianco occidentale. Essi riuscirono anche a trasmettere agli Alleati, per vie impervie e dissimulate, le informazioni sul nemico, sulla consistenza delle sue forze e sui suoi movimenti, di inestimabile valore.

 Il rischio di essere catturati od uccisi dai nazisti per un errore, un contrattempo, una delazione o per un caso fu sempre altissimo, ma i  “passeur” e le organizzazioni della Resistenza lussemburghese svolsero comunque un lavoro efficace e di grande rilevanza.

Pietro Benedetti

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