Nel quadro della Giornata della memoria e dell’Accoglienza il Com.It.Es Lussemburgo insieme a “Europa controvento”, portano all’ArcA di Bertrange (L), venerdì 13 ottobre e, in collaborazione con il Com.It.Es Metz a Charleville Mézière (F) sabato 14 ottobre, lo spettacolo multilingue La Reine de marbre, della Compagnia TeatroMultilingue con la regia di Flavio Marigliani. Uno spettacolo che partendo dalla Commedia dell’Arte ci porta a riflettere sulla situazione politica e sociale dell’Europa contemporanea. Come ci racconta Francesco Baj, autore del testo nell’intervista. Segue dibattito con l’attivista Cecilia Strada (ResQ- People Saving People). Lo spettacolo organizzato in collaborazione con la Fondazione Cavour, gode del patrocinio dell’Ambasciata d’Italia in Lussemburgo.

 Qual è la genesi dello spettacolo?

Lo spettacolo nasce dall’idea di affrontare alcuni temi scomodi della realtà contemporanea con una chiave di lettura diversa, poco mainstream, ed è per questo che la nostra attenzione è finita sulla Commedia dell’Arte e sul potenziale di una sua reinterpretazione per dar voce a questa esigenza. Non si tratta di riproporre gli schemi utilizzati dagli attori della Commedia che giravano per l’Europa secoli fa, ma di riprenderne i meccanismi, quali ad esempio il personaggio di Arlecchino o il gioco del teatro con o senza maschera, per far parlare il mondo che ci circonda. La Reine de marbre è uno spettacolo che fa divertire, sorridere, anche ridere apertamente, ma in maniera critica, riflettendo. Tutto questo in cinque lingue contemporaneamente, e non serve conoscerle tutte per capire, anzi!


Quali sono i problemi sociali e politici che affronta il testo?

In primis il tema dell’immigrazione, l’evento più decisivo della realtà di oggi, che ci definisce, o dovrebbe definirci, in rapporto a noi stessi e agli altri. I tre protagonisti della pièce, alla deriva su un veliero del 1700 per il Mediterraneo, dopo una terribile tempesta si scontrano con le barche dei migranti che attraversano il mare. Un incontro/scontro che fa scoppiare le contraddizioni del discorso sulla situazione economica, politica e sociale dell’Europa contemporanea e su quei tre famosi ideali (Liberté, Égalité, Fraternité) di cui tanto si vanta il mondo occidentale ma che tra consumismo, distruzione ambientale e produttività sfrenata hanno assunto un carattere molto meno umano, asettico quasi, se non di mera propaganda.

Cosa significa preparare uno spettacolo multilingue? Chi sono i vostri attori?

Domanda interessantissima! Il testo viene pensato e scritto direttamente multilingue, senza traduzioni o adattamenti. Nel pensiero stesso della storia che si vuole raccontare nascono le diverse lingue in cui raccontarla. Attraverso la scrittura e le scelte di regia, si tratta poi di fare in modo che il pubblico sia in grado di seguire la storia senza conoscere tutte le lingue, che è il format che contraddistingue la nostra compagnia. Le lingue diventano attrici sul palco e lo spettatore poliglotta dell’ascolto.

Le panneau Petite Lucrecia

Gli attori di Teatro Multilingue provengono da vari percorsi, non lavoriamo solo con attori madrelingua, anzi! Ci piace esplorare le varietà sonore, sia all’interno di una lingua sia quando questa è utilizzata da chi non ne è un parlante “nativo”; tutto questo per rompere quella barriera, ovviamente culturale, sociale e politica, che è stata costruita fra lingua “madre” e lingua “straniera.” Siamo convinti che il teatro, con il suo linguaggio, abbia il potenziale immenso di avvicinarci a questa realtà più fluida e in continuo cambiamento del mondo di tutti noi.

On deck after the storm

Cosa vi aspettate dalla data lussemburghese?

Per noi è un traguardo importante, portiamo lo spettacolo in Lussemburgo il 13 ottobre e lo ripetiamo il 14 ottobre in Francia a Charleville Mézière, collaborando con i due Comites di Lussemburgo e Metz, in occasione della Giornata della Memoria e dell’Accoglienza; questa è una grande dimostrazione dell’importanza di fare rete, di creare ponti. Siamo anche molto curiosi di vedere l’effetto che farà questo tipo di spettacolo, soprattutto in Lussemburgo, una realtà che è multilingue a livello “istituzionale” e non solo di fatto, come in altre città o regioni dove siamo stati. E, last but not least, speriamo sia anche l’inizio di un capitolo lussemburghese per Teatro Multilingue, con nuove idee e nuovi progetti. Pourquoi pas?

Biglietti: SPECTACLE MULTILINGUE LA REINE DE MARBRE – Billets | Fienta

Intervista raccolta da Paola Cairo (Foto di copertina: “On the bench” )

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