Ne parliamo con la professoressa Rossella Menegazzo Ph.D. – Professore Associato di Storia dell’Arte dell’Asia Orientale dell’Università degli Studi di Milano che presenterà, il prossimo martedì 5 settembre (ore 19), alla Libreria italiana Lussemburgo, i suoi due libri dedicati: IRO – L’essenza del colore nel design giapponese (L’Ippocampo edizioni, 2022) e WA – L’essenza del design giapponese (con Stefania Piotti, L’Ippocampo edizioni, 2015). Evento in collaborazione con il Com.It.Es. Lussemburgo

Professoressa, secondo lei, il Giappone va di moda?

La cultura giapponese ha un revival fortissimo in questi anni, un secondo giapponismo ci sta conquistando sia a livello alto, creativo, sia a livello popolare.  E tutto avviene si attraverso manga e anime, ma anche la letteratura (non si sono mai tradotti tanti libri giapponesi come ora), la moda e la cucina. Tante nostre abitudini sono cambiate su influenza giapponese: le nostre case, i nostri arredi, i giardini, il gusto per il vuoto e la semplicità vengono dal Giappone, così come i colori e il design in cucina. In tutti i Paesi d’Europa esistono raduni di cosplay e il Giappone è tra le mete più desiderate dai viaggiatori…

Quali aggettivi userebbe per descrivere il paese nipponico?

Affascinante; contraddittorio ma fluido; raffinato; sobrio e pop; monocromo e coloratissimo

Natura, design, cibo. Ci dà qualche anticipazione sui suoi libri?

Parleremo di come le categorie del design, dell’artigianato, della moda, siano fluide nella cultura giapponese, di come le espressioni contemporanee si rifacciano continuamente a tecniche, forme, materiali e colori della tradizione, del rapporto tra uomo, natura e manufatti…per capire perché la cultura giapponese ci affascina da sempre così tanto.

Cosa può insegnarci questa parte d’Oriente?

Credo che il Giappone sia una cultura complementare alla nostra visione occidentale che ci può fare da specchio. Dal Giappone possiamo imparare un diverso concetto di spazio e distanza, sia architettonici sia interpersonali;  il linguaggio del non detto, diverso da quello della spiegazione logica ed esplicita;  il concetto del togliere, del sottrarre anziché del riempire. Inoltre, un diverso apporto tra uomo, natura e divino.

Come nasce la sua passione per questo Paese?

E’ la domanda che tutti mi fanno ma a cui non c’è una risposta definita. L’interesse è sempre stato per le culture altre, in particolare per tutte le culture che ci arrivano attraverso scritture e segni incomprensibili. Non nego mi sarebbe piaciuto anche imparare l’arabo, il turco, ma scelsi il cinese e il giapponese. E fu il secondo ad attaccarsi addosso come il vestito giusto. Venezia che è la mia città di origine, dove ho anche studiato e iniziato a insegnare, è una città che ha dentro di sé medio e lontano Oriente, perciò questo legame è già innato in molte persone. E poi sono della generazione cresciuta con gli anime (animazione, ndr) giapponesi e questo, pur senza saperlo, ha sicuramente avvicinato a scritture diverse…ricordo i titoli di coda dei cartoni animati, quei nomi illeggibili ma bellissimi.

Info e iscrizioni: libreriaitaliana.lu@gmail.com – info@comites.lu

Paola Cairo

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