Ieri (sabato 24 giugno, ndr) a Campovolo (Reggio Emilia) 40mila persone hanno partecipato al concerto – evento per sostenere le popolazioni colpite dalle alluvioni dello scorso maggio. Diciotto i grandi protagonisti della musica italiana, insieme al pubblico, uniti in un unico grande coro: “Forza Romagna”. La campagna di raccolta fondi è attiva fino al 5 luglio. Per donare basta un sms (o una chiamata da rete fissa) al numero 45538
Bisognerebbe parlare della grande macchina organizzativa che in soli 24 giorni ha reso possibile un evento tanto partecipato. Bisognerebbe parlare dei diciotto artisti che si sono avvicendati sul palco – a titolo assolutamente gratuito – per regalare al pubblico performance emozionanti. Bisognerebbe parlare della super band di dieci musicisti che li hanno accompagnati con il coinvolgimento di 63 giovani elementi romagnoli ed emiliani dell’Orchestra Sinfonica Nazionale dei Conservatori Italiani, diretta dal Maestro Leonardo De Amicis, che ne ha curato la direzione musicale con Carlo Di Francesco. Bisognerebbe parlare anche delle file, del caldo torrido, del ritardo nell’apertura dei cancelli che ha costretto i 40 mila in piedi tra sole e asfalto a mettere a dura prova la loro resistenza fisica.
Bisognerebbe parlare di tutto questo. Ma ciò che veramente conta è, invece, raccontare che oltre 1 milione e 800mila euro di incasso netto – grazie al contributo degli sponsor a copertura delle spese – sarà consegnato integralmente per la Romagna. Tutti soldi destinati a progetti dedicati alla cultura, in particolare scuole, biblioteche, scuole di musica situate nelle province più colpite di Forlì, Cesena e Ravenna. La campagna di raccolta fondi “Italia Loves Romagna” è ancora attiva e si concluderà il 5 luglio. Sarà possibile donare, inviando un sms o facendo una chiamata da rete fissa al numero 45538.
E’ gente forte quella di Romagna. Gente che subito dopo l’alluvione ha pianto ma che subito dopo si è rimboccata le maniche, ha infilato calzari di gomma e al canto di “Romagna mia” si è messa a spalare fango, tra abbracci e sorrisi di chi è arrivato anche da lontano per dare una mano.
“Essere qui è un onore oltre che un piacere – ha detto Laura Pausini con la voce rotta dall’emozione – da sempre porto l’orgoglio per la mia terra in giro per il mondo e farlo in questa occasione è per me la cosa più naturale del mondo, è un atto dovuto. Da quando è accaduta questa tragedia ho cercato di aiutare non solo personalmente, ma dando anche la disponibilità a esserci in tutte le occasioni che potessero dare un aiuto concreto agli abitanti della mia Romagna. Oggi tutto è cambiato in questa terra meravigliosa, ma non è cambiata la forza e la determinazione della mia gente che con grandissima fatica cerca di rialzarsi, senza mollare mai. E oggi il mio pensiero va a tutti loro, compresi i miei familiari e i miei amici di scuola coinvolti”.
I diciotto artisti si sono succeduti sul palco portando l’energia, le emozioni e la voglia di fare festa con i loro successi personali, trasformando l’Arena Campovolo in una discoteca a cielo aperto – come è successo con Max Pezzali, Tananai, Rkomi, Salmo e Ligabue. Ma anche i brividi e l’intensità emotiva di artisti come Zucchero e Bocelli che hanno duettato in Miserere. E poi Giorgia, Elisa e Fiorella Mannoia che con le loro voci, la loro presenza scenica, la capacità di creare un’atmosfera assoluta hanno portato dentro l’Arena la possibilità e l’esigenza mai sopita di riflettere sulla vita, anche e soprattutto in occasioni come questa.
Una “menzione speciale” merita Gianni Morandi. L’abbiamo visto emozionato in sala stampa. Emozionato e felice, come un bambino al quale si è rotto il giocattolo che amava di più e che però sa che il giocattolo si può riparare e aspetta fiducioso che questo accada. Quando sale sul palco vorrebbe rimanere lì, ancora e ancora, con il suo pubblico, con la sua gente, a cantare a pieni polmoni, insieme ai suoi compagni di viaggio. A lui spetta la chiusura del mega-concerto con il doveroso omaggio a Lucio Dalla con una versione a tre voci di Vita, insieme a Elodie e Fiorella Mannoia. Ma al termine Gianni decide che è ancora troppo presto per andare a casa – è già l’una di notte – e improvvisa pezzi a braccio mentre il pubblico, stanco ma inebriato di felicità, lo acclama e lo ringrazia per quella sua voglia di vita che rincuora e conforta davvero tutti.
Gilda Luzzi