Benigni, la Costituzione e il Presidente Mattarella, l’omaggio dei Pooh a Stefano d’Orazio, Gianni Morandi eterno ragazzino, Amadeus copia e incolla, Chiara Ferragni “caso umano” e poi e poi…la gara
A un certo punto, più o meno intorno alla mezzanotte, ci è sorta spontanea una domanda: ma le canzoni dove sono finite? e, subito dopo, un altro dubbio inatteso: ma la gara è già iniziata o già finita? Perché, mentre la palpebra iniziava pesantemente a calare, la lucidità lasciava spazio alla stanchezza, confondendo come dentro un frullatore monologhi, ospiti e ospitate, co-conduttori, co-conduttrici, palco esterno, palco interno, palco sulla nave, cantanti in gara e cantanti che hanno già vinto e sono tornati, non per cantare, ma per distruggere i vasi dei fiori di Sanremo. Uno spettacolo indecoroso regalato in mondovisione da Blanco che, solo per un problema tecnico all’audio, ha trasformato il palco dell’Ariston in un mercato ortofrutticolo distruggendo tutta la scenografia floreale da sempre simbolo del Festival.
Così, questo gesto inqualificabile, che dovrebbe far riflettere sulla “gestione” del successo dei giovani talenti, sulla buona pratica di umiltà di cui si è persa la cognizione nonché sulle tecniche di controllo della rabbia, oltre ad aver prodotto una scarica di adrenalina che ha risvegliato le nostre reazioni e messo a tacere il nostro sonno, ha, in qualche modo, appannato il resto della serata.
E allora, mentre ci domandiamo se poi tutto questa esplosione di violenza non sia stata pianificata a tavolino e non frutto della follia del momento (tra gli indizi il fatto che quei fiori rossi fossero stati messi lì proprio prima che Blanco cantasse e poi anche un inaspettato self control della situazione da parte di Amadeus, che rideva incredulo invece di condannare – come andava fatto quell’atto violento – perché di violenza si tratta- e, infine, il siparietto di Morandi con la scopa in mano), proviamo a riportare le canzoni al centro della scena… ripulita con rapida dovizia dagli abili assistenti del palco dell’Ariston.
Al termine della prima serata la classifica provvisoria determinata dai voti della sala stampa è la seguente:
- Marco Mengoni
- Elodie
- Coma Cose
- Ultimo
- Leo Gassman
- Mara Sattei
- Colla zio
- Cugini di campagna
- Mr Rain
- Gianluca Grignani
- Ariete
- gIANMARIA
- Olly
- Anna Oxa
Oltre a Mengoni che appare una spanna avanti a tutti per vocalità e forza interpretativa – come conferma la classifica, Mr. Rain e Coma Cose, a nostro avviso, si attestano subito dopo, sia per i testi che per la tenuta del palco. Deludenti Anna Oxa che ha una bella canzone ma ha peccato nell’esibizione – eppure non è da fanalino di coda – e Ultimo un po’ sotto il suo standard sanremese, ma che è stato comunque premiato dai giornalisti con una classifica alta. Troppo dietro Gianluca Grignani – decimo, merita di più. Tra i giovanissimi Mara Sattei e Leo Gassman i migliori.
Stasera si replica… ma stavolta, per favore, solo musica!
Gilda Luzzi