L’integrazione europea è un cantiere senza fine. Sono passati sessanta anni dall’inizio e restano molte cose da fare

Per rilanciare il dibattito e permettere a tutti i cittadini di esprimere le loro preoccupazioni e preferenze, una Conferenza sull’avvenire dell’Europa è stata lanciata nella primavera 2021 dal Consiglio dei Ministri, dal Parlamento Europeo e dalla Commissione. Per facilitare la partecipazione dei cittadini è stata creata una piattaforma informatica multilingue sulla quale sono arrivati 49.530 contributi. Un piccolo risultato per una popolazione europea di circa 400 milioni.

Malgrado ciò, un mese dopo l’evento di chiusura,  sono state presentate le conclusioni che prevedono l’estensione dei poteri dell’Unione nei settori della salute, dell’energia, della difesa e delle politiche sociali.

La raccomandazione più rilevante e più controversa è sicuramente l’eliminazione del voto all’unanimità nelle decisioni del Consiglio dei Ministri. Questo necessiterebbe la revisione dei Trattati. La questione della sostituzione del voto all’unanimità con quello a maggioranza qualificata appare imprescindibile per un reale e duraturo consolidamento dell’Unione europea. La Commissione ha indicato che farà una proposta in materia.

Altre proposte riguardano l’acquisto in comune dell’energia, la creazione di forze armate congiunte e l’elezione diretta di una parte dei deputati del Parlamento Europeo su liste  pan-europee.

Il Parlamento europeo ha approvato queste conclusioni con una larga maggioranza e Macron – che detiene la presidenza di turno al Consiglio europeo  –  ha espresso il suo accordo. Tuttavia tredici Paesi Membri su ventisette hanno espresso riserve di fondo, in particolare sulla riforma dei Trattati.

Chi fosse interessato ad approfondire, può trovare la relazione finale e tutti i contributi e le raccomandazioni elaborate all’indirizzo:

https://futureu.europa.eu/?locale=it

Emiliano Fossati, funzionario in pensione della Commissione Europea, già direttore della DGI Relazioni Esterne

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