Nella cucina del Cilento il segreto di benessere e lunga vita. La scopriranno i partecipanti al nostro viaggio di settembre. Cominciamo ad assaporarla
Il Cilento è quel pezzetto di mondo che custodisce i segreti della dieta mediterranea e dei suoi abitanti ultracentenari. Cilento e dieta mediterranea hanno un legame atavico e viscerale che attraversa i secoli, abbraccia la Scuola medica salernitana e arriva ad Ancel Keys, il medico statunitense che per primo negli Anni ’60 si interrogò sul tasso di longevità dei cilentani, fra i più alti al mondo. I benefici di stile di vita e regime alimentare indussero Keys a parlare di dieta mediterranea intendendo che in Cilento, come in molte altre regioni che si affacciano sul Mediterraneo, si vive più a lungo perché si mangia meglio. Sì, ma cosa? Verdure, legumi, cereali, frutta di stagione, pesce azzurro e olio d’oliva.
Tutti ingredienti presenti da sempre sulle tavole dei cilentani, che con questi prodotti hanno saputo dar vita a una gastronomia semplice ma saporitissima: acquasale (pane biscottato condito con olio e pomodorini), alici di Menaica (da gustare marinate, imbottite, fritte o con gli spaghetti), polpette “povere” fatte solo con patate e pane, fusilli della domenica conditi con ragù di castrato, pizza cilentana, u viccio cu l’uovo (treccia di pane bianco con al centro un uovo), ciambotta (ratatouille “cafona”), zuppe di legumi.
E per finire la torta ‘ra zita e gli immancabili cannoli bicolori (ricetta su PassaParola Magazine marzo 2022). La zuppa di fagioli e scarola (leggi la ricetta sul PassaParola Magazine, in edicola e in abbonamento) è un classico piatto della cucina cilentana, una minestra contadina semplice e sana. Protagonista il fagiolo di Controne, il fagiolo del Cilento, presidio slowfood. È un fagiolo antico, bianco e tondo, morbido e cremoso, con una buccia finissima e che richiede solo 20 minuti di cottura.
Ornella Piccirillo