Elisa incanta, Zalone divide, Lorena Cesarini oscura la Muti

Tutti in piedi ad applaudire e c’è poco altro da aggiungere. Parla l’eternità della sua Arte e il suo sguardo penetrante che dal maxischermo sembra voler salutare e ringraziare a suo modo a uno a uno gli spettatori in sala e quelli a casa.

Inizia così, con il giusto tributo a Monica Vitti, la seconda serata del Festival di Sanremo 2022. Un Festival che , almeno fino ad ora, sta scivolando liscio come il velluto, senza troppe polemiche – che entrano nel rituale qui – né inceppi evidenti o insuperabili.

Qualche mugugno l’abbiamo avvertito per il monologo di Lorena Cesarini, che in apertura, seppur emozionatissima, ha raccontato il disagio di sentirsi diversa per il colore della pelle, provato solo oggi a 34 anni, perché chiamata sul palco dell’Ariston. Ha parlato dei social e della rabbia che essi sprigionano nei vari leoni da tastiera ma anche del modo di superare la cultura del razzismo – perché di cultura si tratta – attraverso l’educazione, le domande, la lettura. Ha letto un brano tratto dal libro “Il razzismo spiegato a mia figlia” di Tahar Ben Jelloun.

Forse il monologo è stato un po’ troppo lungo, anche appesantito da una evidente emozione, difficile da controllare da parte di Lorena. Ma se di cultura si tratta, portare all’Ariston il tema del razzismo può solo essere un valore aggiunto e non una semplice operazione finalizzata a cercare riscontri positivi. Lorena ha portato la sua storia e la sua preparazione con estrema generosità, disimpegnandosi alla grande anche come presentatrice e facendo dimenticare l’impaccio cosmico di chi l’ha preceduta.

Irriverente e scorretto quanto basta, Checco Zalone ha raccontato la favola del trans innamorato – per sostenere la causa Lgbtq, del rapper Ragadi – per prendere in giro il finto disagio di chi il disagio lo racconta ma non lo vive, e del virologo Carrisi divenuto più famoso grazie alla pandemia del mitico Albano. Lui, si sa, non è per tutti, divide, scatena critiche o entusiasma. Ci sono stati momenti di grande ilarità, di riflessione ma, per quello che ci riguarda, riteniamo che dall’alto del suo genio artistico avrebbe potuto non scomodare una canzone di Mia Martini per fare il suo “teatrino”. Poi bisogna dare atto che sia riuscito a scatenare un dibattito e questo è sempre positivo.

Ufficializzata la conduzione dell’Eurovision Song Contest, che partirà tra 100 giorni nella sede prescelta di Torino ( il countdown è iniziato sulla cupola della Mole Antonelliana) e sarà presentato da Alessandro Cattelan, Laura Pausini e Mika.

Ma arriviamo alle canzoni. Bisogna tornare indietro 21 anni per vedere una Elisa vincente sul palco dell’Ariston. Ieri sera, però, ha già vinto di nuovo portando un brano che la rappresenta a pieno. “O forse sei tu” ha versi semplici come “mi basterebbe un solo sguardo per immaginare il mare blu” ma è un inno alla vita e all’amore ed Elisa, con la sua vocalità e la sua presenza scenica, rende il pezzo magistrale. La più elegante.

Grande performance anche per Emma, con il suo brano “Ogni volta è così”. Un brano “femminista” che, come sottolineato da Emma stessa, “non parla di relazioni tossiche bensì di relazioni complesse. Molti amici stanno insieme in una bolla di finzione e per non stare da soli. Non si rischia. Io mi rivolgo alle donne ma il messaggio è per tutti”. Voce strepitosa.

Per completare un podio tutto al femminile, la strana coppia Rettore e Ditonellapiaga. Una sana follia che risveglia la serata e fa ballare tutti, con un ritornello che resterà nelle nostre orecchie a lungo. Vitali.

Questa la classifica generale delle 25 canzoni in gara stilata in base al voto della sala stampa:

  1. Elisa
  2. Mahmood & Blanco
  3. La Rappresentante di Lista
  4. Dargen D’Amico
  5. Gianni Morandi
  6. Emma
  7. Ditonellapiaga e Rettore
  8. Massimo Ranieri
  9. Irama
  10. Fabrizio Moro
  11. Giovanni Truppi
  12. Noemi
  13. Sangiovanni
  14. Michele Bravi
  15. Rkomi
  16. Achille Lauro
  17. Matteo Romano
  18. Highsnob e Hu
  19. Giusy Ferreri
  20. Iva Zanicchi
  21. Aka 7even
  22. Le Vibrazioni
  23. Yuman
  24. Tananai
  25. Ana Mena

Troppo dietro Fabrizio Moro e Noemi. Troppo in alto Dargen D’Amico e La Rappresentante di Lista. Stasera vota il pubblico con il Televoto e la Giuria Demoscopica 1000.

Gilda Luzzi

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