I risultati, in Italiano, del sondaggio lanciato dal Clae (Comité de liaison des associations d’étrangers | Asbl reconnue d’utilité publique) sulle difficoltà riscontrate dalle associazioni nel corso della pandemia di Covid-19 in Lussemburgo. Un anno dopo…
Da oltre un anno il CLAE ha segnalato più volte alle autorità pubbliche le difficoltà riscontrate dall’intero settore associativo nel corso della pandemia Covid-19. Nel maggio 2020 ha effettuato un primo sondaggio tra le associazioni, il 90% riteneva che la crisi avrebbe avuto ripercussioni sulla propria struttura.
In risposta a una lettera che gli abbiamo inviato di nuovo nel maggio 2021, il ministero della Famiglia e dell’Integrazione ci ha chiesto di presentare dati recenti delle difficoltà incontrate dalle associazioni rientranti nelle sua sfera di competenza. Abbiamo quindi realizzato un secondo sondaggio all’inizio di settembre 2021, al quale hanno risposto 55 associazioni, la maggior parte delle quali lavorano nel campo della partecipazione civica e degli scambi interculturali. Nelle pagine seguenti esponiamo i principali risultati.
Le associazioni sono ancora esposte a ripercussioni
Nel 91% delle risposte si ritiene che la crisi sanitaria continui ad avere ripercussioni sulle rispettive associazioni anche nel 2021.
Difficoltà a diversi livelli
Il 93% delle associazioni ha segnalato difficoltà o addirittura l’impossibilità di organizzare le loro attività abituali, mentre il 66% ha rilevato difficoltà finanziarie. Detti problemi finanziari sono dovuti principalmente al calo o alla sospensione dell’autofinanziamento (70%, in particolare a causa dell’impossibilità di proporre determinate attività) e della sponsorizzazione (52%). Solo 13 associazioni hanno segnalato una perdita di finanziamenti pubblici, la circostanza può dipendere dal fatto che molte delle associazioni intervistate non beneficiano di sovvenzioni.
Gli oneri finanziari sostenuti dalle associazioni sono sostanzialmente di due tipi principali:
– Costi del personale: per 12 associazioni i costi degli stipendi e per 10 associazioni i pagamenti ai fornitori di servizi esterni
– Costi fissi; principalmente legati all’affitto – un’associazione ha dovuto rescindere il suo contratto di locazione – agli oneri locativi (riscaldamento, elettricità, ecc.) e alle spese amministrative (assicurazione, spese postali, hosting del sito web, ecc.).
Va osservato che per molte associazioni alcune spese sono legate alle caratteristiche della loro attività associativa, ad esempio i costi di stampa per un’associazione la cui attività principale è la pubblicazione di una rivista, i costi legati all’hosting e agli aggiornamenti di un sito d’informazione online, ecc.
Oltre alla dimensione finanziaria, il sondaggio evidenzia anche difficoltà intrinseche al settore del volontariato:
Il rapporto con il pubblico rimane gravemente perturbato, o addirittura sospeso per molte associazioni. Attrarre nuovi membri e mobilitare volontari è diventato ancora più difficile di prima. La pandemia ha anche indebolito i legami tra i membri di molte associazioni. Per alcune associazioni si sono aggiunti anche altri ostacoli, come mantenere la visibilità in ambito pubblico, perfezionare nuovi partenariati, ecc.
Un futuro incerto e la necessità di sostegni
In misura pari a quasi l’85% le associazioni riscontrano difficoltà che possono compromettere o far incombere incognite sul loro futuro:
La maggior parte delle associazioni si aspetta da parte del governo lussemburghese un aiuto finanziario a titolo eccezionale che possa consentire di far fronte ai costi fissi legati ai canoni di affitto, alle retribuzioni e alle spese di funzionamento.
Clae service
Tutti i diritti riservati. Tradotto per PassaParola da Antonio Dellagiacoma