Il concerto è finito. Sono in macchina verso Genova dove domani prenderemo il volo che ci riporterà a casa. La fine di una tournée mette sempre malinconia. E’ stata una strana tournée, ci siamo dovuti abituare alla distanza, alle sedie vuote, al non poter scendere in mezzo alla gente, al non sentire le mani che ti toccano, ti abbracciano, ti baciano e ballano insieme a te. Ci siamo dovuti abituare ai volti coperti, all’impossibilità di alzarsi e saltare e gioire… Ma siamo ripartiti ed è questo quello che conta di più. Io vi ringrazio dal profondo del cuore perché anche in questa strana dimensione siete venuti lo stesso, nonostante le difficoltà.”

Fiorella Mannoia posta così, sui suoi profili Instagram e Facebook, un vero e proprio atto di amore nei confronti del suo pubblico, al termine del concerto che ha chiuso il tour estivo di Padroni di niente. Organizzato con grande impegno dal Comune di Andora (provincia di Savona), sotto l’attenta supervisione del sindaco Mauro Demichelis coadiuvato da valenti collaboratori, l’Endless Summer, concerto di fine estate, ha raccolto, nell’area Luna Park, un parterre di spettatori di oltre 2000 persone, che di questi tempi è un numero davvero consistente, segno che, come affermato in apertura dal primo cittadino, “si può fare”.

Foto: Gilda Luzzi

Sono state due ore di canzoni e di emozioni, perché un concerto di Fiorella Mannoia, si sa, non è solo musica da ascoltare con una scaletta di brani più o meno numerosi, ma una vera e propria esperienza totale, che trasporta lo spettatore dentro le parole, i ritmi, le riflessioni che dalla musica fluiscono.

Quando Fiorella canta, si ascolta, si viaggia, si riflette sul mondo e sull’umanità. Quell’umanità che dopo il primo tragico lockdown ci aveva fatto gridare “ne usciremo migliori” e che invece ancora una volta abbiamo rinchiuso in un cassetto, come se niente fosse accaduto.

Fiorella aiuta a risvegliare le coscienze quando ricorda che una piccola entità ha messo in ginocchio il mondo, ha modificato il nostro modo di vivere, ci ha privato di tante libertà ed è per questo che dovremmo tornare ad essere più umani. Aiuta a risvegliare le coscienze quando cita Robin Williams “le persone che incontri per strada stanno combattendo una battaglia di cui non sai nulla, sii gentile sempre”. Aiuta a risvegliare le coscienze quando racconta di donne che, per fortuna, ce l’hanno fatta senza “nessuna conseguenza”. Aiuta a risvegliare le coscienze quando afferma fieramente di essere femminista e invita anche gli uomini ad esserlo, perché l’unico modo per combattere la violenza è cambiare “prospettiva”. Aiuta a risvegliare le coscienze quando canta i grandi che non ci sono più, Battiato e Dalla, ma consiglia anche il pubblico a continuare a cantarli affinché i più giovani possano conoscerli e regalare loro la vera immortalità. Aiuta a risvegliare le coscienze, ancora con più forza, quando con l’emozione che sale prepotente, dedica Il Peso del Coraggio a Gino Strada, “un sognatore che ha offerto tutta la sua vita agli altri, un combattente che ha conosciuto nella sua vita una sola arma per combattere, il suo bisturi. Finché avrò fiato – ha detto Fiorella – quando canterò questa canzone penserò a questo grande uomo”.

Foto: Gilda Luzzi

E’ stata una serata magica, quasi irreale per la sensazione di “normalità” che via via ha avvolto tutto il pubblico, un vero e proprio “mare” di persone. Una scatenatissima Fiorella Mannoia, oltremodo emozionata sul finale, ha più volte lasciato il plauso ai suoi musicisti Diego Corradin alla batteria, Claudio Storniolo al pianoforte e alle tastiere, Luca Visigalli al basso, Max Rosati e Alessandro “DOC” De Crescenzo alle chitarre e Carlo Di Francesco alle percussioni, che sono stati travolti dai meritatissimi applausi di noi – spettatori – che siamo ancora qui, con più speranza che paura” per ricordarci di “una notte come questa” illuminata a giorno dalle emozioni che abbiamo vissuto e per continuare ad applaudire idealmente un’artista e una donna di una grandezza infinita.

Gilda Luzzi

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