Mentre in Italia si sta discutendo in Senato il DDL ZAN, abbiamo cercato di fare il punto della situazione con la comunità LGBT (acronimo italiano di: Lesbica, Gay, Bisessuale e Transgender) del Granducato. Intervista a Romano Mancinelli Mirti, 39 anni, lussemburghese di origine italiana (padre italiano di Foligno, PG), coordinatore dei Pink Gentlemen (Pink Gents Luxembourg)
Quali sono le attività promosse della tua associazione per sensibilizzare la comunità lussemburghese e promuovere i diritti dei LGBT ?
La nostra associazione non è militante. Non siamo nemmeno una asbl. Siamo piuttosto un gruppo di amici, che si incontrano regolarmente per prendersi cura del benessere della comunità, soprattutto per “persone che si identificano come uomini e amano persone che si identificano come uomini” – organizzando il nostro Gentlemen’s Dinner mensile.
Organizziamo anche eventi con tutta la comunità, ovvero cacce al tesoro, serate a tema con ospiti, come quella del 29 luglio con Mark Segal (presso il Centro CIGALE 16, rue Notre-Dame L-2240 Luxembourg, 2 piano, ndr), gite alla Schueberfouer, al mercatino di Natale o anche picnic nei parchi o grigliate nelle foreste ed escursioni.
Il nostro lato militante, se così possiamo chiamarlo, si concentra sulle serate informative e sul il sostegno alle associazioni LGBTIQ lussemburghesi, lavorando a stretto contatto con il Centro di informazione Gay e Lesbiche – CIGALE
A che punto è realmente il Granducato su diritti e rispetto verso le persone LGBT, al di là di leggi e atteggiamenti politici?
Il Lussemburgo è molto avanti per quanto riguarda i diritti dei gay e lesbiche, ma ci manca ancora parecchia strada da percorrere per quanto riguarda i diritti trans e intersex. Abbiamo alcuni membri trans nel nostro “club” e sentiamo spesso che non si sentono ancora totalmente accettati o liberi nella società lussemburghese.
Ora tra le leggi che ci danno diritti e tutele e il vivere la vita reale… abbiamo anche ancora tanta strada da fare. Ci sentiamo ancora solo tollerati dalla società! Lungi dall’essere accettati e abbracciati. Notiamo sempre degli sguardi diffidenti per strada se ci teniamo per mano o se osiamo baciarci. Siamo vittime sempre di insulti verbali. I bambini usano ancora parole degradanti – come frocio o finocchio – per “maledirsi” a vicenda nei cortili della scuola.
Questo non avviene certamente tutti i giorni. Ma, sfortunatamente, gli attacchi verbali o anche fisici contro le persone LGBTIQ (acronimo italiano di: Lesbica, Gay, Bisessuale e Transgender, Queer e Intersex) non sono documentati nelle statistiche. Pertanto, non abbiamo dati ufficiali per dimostrare quanto sia gay friendly il Lussemburgo.
Questo è quello che mi capita a me, personalmente, vivendo in Lussemburgo. Nonostante io abbia una famiglia italo-lussemburghese che mi ama e mi sostiene, un padre italiano che mi ama e mi sostiene e non si vergogna di me. Se pensiamo alle persone trans e intersex, hanno molti più problemi e “occhiatacce”.
Da poco si è concluso il Pride Month. Potresti dirci com’è andata?
Il Pride Month è diventato un evento come Halloween. Non lo avevamo festeggiato mai prima; è una manifestazione americana per onorare la storia di Stonewall, a New York. Sappiamo che molte incursioni della polizia sono avvenute molto prima di Stonewall, in diversi luoghi del mondo. Sappiamo che i nazisti hanno messo gli omosessuali nei campi di concentramento durante la Seconda Guerra mondiale. Sappiamo che dopo Stonewall molte persone LGBT sono state molestate, insultate e massacrate. E’ stato scelto il mese di giugno – il mese del raid di Stonewall – per commemorare l’attivismo LGBTIQ anche in Lussemburgo. Qui le associazioni hanno avuto maggiore risonanza mediatica “grazie” agli eventi UEFA (tipo loghi sponsor arcobaleno ecc.) e hanno ricevuto una fortissima ondata di solidarietà per il Pride Month.
Inoltre, come in ogni città più grande o più piccola, abbiamo la Pride Week e il Pride Day! la seconda settimana di luglio. Iniziamo con una giornata di commemorazione, per onorare tutte le persone LGBTIQ perseguitate dai nazisti e da qualsiasi altro regime nel mondo, seguita da giornate di cinema, tavole rotonde, mostre, feste e per finire la sfilata ad Esch-Alzette.
Sfortunatamente, il Pride Month non è mai stato davvero celebrato in Lussemburgo, ma siamo felici di tutto il rainbow washing che è stato realizzato quest’anno anche se, a causa del COVID, abbiamo potuto festeggiare molto di meno, con meno gente. Ma gli eventi ci sono stati di cui una buona parte online, alcun con il pubblico anche se, purtroppo, la marcia non è stata organizzata. Inoltre quest’anno molti edifici pubblici, più o meno ufficiali e storici, sono stati illuminati con i colori dell’arcobaleno.
In questi giorni l’Italia sta discutendo in Senato il DDL Zan. Come vedi la situazione italiana ?
Secondo ILGA Europe (ILGA-Europe) l’Italia si colloca molto in basso in termini di leggi antidiscriminatorie (11%) e protezione contro l’incitamento all’odio e i crimini d’odio (0%) rispetto al Lussemburgo (31% e 36%). Ma non siamo ancora nemmeno al livello della Serbia (60% e 54%) o dell’Albania (40% e 72%) della Croazia (80% e 90%) e infine di Malta (87% e 100%).
Penso che dobbiamo sempre aspirare ad avere una società tollerante. La Bibbia è stato il primo libro di leggi che ci ha insegnato come relazionarci gli uni con gli altri. I 10 comandamenti e i 7 peccati sono stati progettati per essere il più tollerante possibile! Amarsi! Anche per questo trovo scandaloso che il Vaticano (uno Stato a sé stante) interferisca nelle leggi italiane.
Trovo anche scandaloso che una legge pensata per migliorare la società faccia nascere ancora più odio dalla destra, dai populisti o addirittura dai fascisti! I discorsi come quelli che abbiamo sentito negli ultimi giorni e settimane dimostrano solo che abbiamo davvero bisogno di leggi contro la discriminazione e, in particolare, di leggi contro l’incitamento all’odio e i crimini d’odio.
Qual è il Paese europeo modello da seguire per i diritti LGBT?
Penso che l’Europa nel suo insieme sia un’area abbastanza sicura e ben posizionata per le persone LGBTIQ. Non vorrei citare un solo paese poiché l’intera Europa ha un obiettivo specifico verso la parità dei diritti umani. Personalmente, mi sento molto bene in Lussemburgo e in tutte le grandi città d’Europa. Ma in ogni nazione sono ancora le piccole città e i villaggi il problema, soprattutto per i giovani LGBTIQ che crescono lì, vivono lì e cercano di fare coming out.
Quali sono le prossime iniziative per i diritti della comunità LGBT? Come aderire alla tua associazione ?
I prossimi passi da compiere, a mio avviso, sono rafforzare i diritti delle persone trans e intersex, di cui è responsabile l’ITGL (itgl.lu), fermare la mutilazione genitale dei bambini intersex e dare a loro la possibilità di scegliere, per esempio.
Inoltre, dobbiamo aumentare le nostre percentuali con ILGA e puntare sempre più in alto! Le nostre leggi e i nostri diritti sono solamente “prestati” fino a quando una maggioranza non vorrà cambiarli in bene o in male. Sta a noi fare in modo che i buoni abbiano sempre la maggioranza.
Come aderire ai Pink Gents?
Visita i nostri eventi e sii un alleato della nostra causa!
La nostra cena mensile Pink Gents, la visita di Mark Segal 28/29/30.7, la Pink caccia al tesoro, il Pink BBQ, il Queer get-together, visitare la biblioteca Marc Grond, sostenere il Centro LGBTIQ+ CIGALE.
www.facebook.com/pinkgents – www.pinkgents.lu – www.pinkgents.com
Amelia Conte