Nel mese di maggio 2020 il CLAE ha effettuato un sondaggio per valutare l’impatto della crisi sanitaria sulle organizzazioni non profit. 125 protagonisti della società civile lussemburghese – operanti in ambiti diversificati come la cittadinanza, la cultura, i diritti umani, l’ambiente, i giovani, la salute e l’istruzione – hanno risposto al sondaggio, dal quale risulta che il 90% delle associazioni ritiene che la crisi abbia avuto ripercussioni sulla propria struttura. Per quasi un quarto di esse probabilmente le difficoltà finanziarie incontrate potrebbero mettere a repentaglio l’esistenza dell’associazione stessa. Il calo dell’autofinanziamento legato all’interruzione delle attività, ma anche il calo delle donazioni, delle sponsorizzazioni e anche le riserve espresse in merito a determinate sovvenzioni hanno pregiudicato la vitalità di molte strutture.
Per tempo il CLAE ha segnalato il rischio ai diversi gruppi politici e ha posto la questione al Primo ministro e al ministro della Famiglia e dell’Integrazione. Il CLAE ha chiesto al governo di istituire quanto prima una linea di bilancio specifica dedicata alle associazioni e di valutare il varo di altre misure come l’adeguamento dei finanziamenti destinati a sostenere lo sviluppo delle politiche rese necessarie dalla crisi sanitaria. Un’interrogazione parlamentare è stata poi presentata dal deputato Paul Galles, ma ad essa non è stata data alcuna risposta esauriente. A luglio, il Cercle de coopération des ONGD si è unito al CLAE per evidenziare in una conferenza stampa le preoccupazioni comuni e le due organizzazioni sono state sostenute dall’Agence du Bénévolat.
Nonostante queste iniziative articolate, fino ad oggi non è stato attivato alcun sostegno generico per dare risposta alle difficoltà riscontrate dalle associazioni. Il governo ha adottato misure finanziarie per sostenere le associazioni sportive, turistiche e culturali e sono state sostenute le associazioni convenzionate. Ma questo sostegno è settoriale e molte associazioni non hanno potuto attivarlo. Le associazioni che incontrano maggiori difficoltà sono quelle che hanno costi fissi senza essere convenzionate, perché devono sostenere i costi di affitto, i costi di gestione e a volte i costi di dipendenti che non hanno potuto usufruire dei sussidi di disoccupazione parziale.
Nonostante il perdurare della crisi sanitaria e le restrizioni a loro carico, come tutti gli altri settori, le associazioni non profit sono ancora tra i soggetti “dimenticati” del governo. Chiediamo che i poteri pubblici si assumano le loro responsabilità, non solo per alleviare le conseguenze economiche della crisi sulle associazioni, ma anche come segno di riconoscimento dell’impegno del settore associativo nella società.
CONTACT PRESSE : Kristel Pairoux – T. 29 86 86-28 – kristel.pairoux@clae.lu CLAE services asbl, 26 rue de Gasperich L-1617 Luxembourg
Comunicato stampa 1/06/2021. Traduzione: Red/AD
Leggi anche:
http://www.passaparola.info/2020/05/09/clae-enquete-difficultes-asbl-pandemie/
http://www.passaparola.info/2020/07/13/asbl-galati/