Fa un effetto strano poter andare ai concerti durante questa tragica pandemia. Ci si sente in una dimensione sospesa; in qualche modo privilegiati nel vivere in uno dei pochi luoghi del mondo, Lussemburgo, dove è di nuovo consentito farlo e, dall’altra, con la speranza e una sete di normalità difficilmente placabili. Continuiamo a resistere in nome della musica, specie quando si tratta di quella qualitativamente valida.
Fumage è il nuovo progetto che Pol Belardi, talentuoso batterista lussemburghese, condivide con Yuri Rhodenborgh e Angelo Boltini, entrambi olandesi. Ieri sera si sono esibiti in live nella magnifica sala di Opderschmelz di Dudelange, che con la rassegna Live Goes On ha riaperto da qualche settimana le sue porte in piena sicurezza.
Chi si aspettava un progetto jazz è rimasto, forse, un po’ sconcertato visto che si trattava di musicalità divise tra pop raffinato e post rock con, in primo piano, il canto di Rhodenborgh e le svisate di basso e synth di Boltini. Naturalmente la tecnica di Belardi non è mancata di farsi apprezzare durante tutta l’esibizione con passaggi davvero degni di nota.
Pol Belardi è un musicista che, oltre alla doti tecniche, nutre una curiosità musicale onnivora che lo vede spesso impegnato anche in progetti di matrice elettronica o soul.
Il pubblico si è presto abituato a queste sonorità mostrando attenzione a ciò che succedeva sul palco e partecipando calorosamente alle belle trame musicali diffuse nel salotto culturale di Dudelange. Un’occasione molto piacevole per sentirsi culturalmente vivi.
Paolo Travelli