Oggi, come ieri, come domani. Il Lussemburgo è meta di lavoro e per molti di noi, questo Stato, si è trasformato in residenza stabile. La popolazione straniera di Lussemburgo cresce (circa il 48 % della popolazione ha un passaporto non lussemburghese) ; i dati dell’ultimo Rapporto italiani nel mondo della Fondazione Migrantes, comparati con quelli degli anni precedenti, ci indicano un numero di italiani che, nel Granducato aumenta di circa 1000 unità all’anno.
Perché arrivano ce lo ha parzialmente spiegato la ricerca recente della Filef Nuova emigrazione-Belgio, le associazioni Acli del Belgio e EPN network (che ha preso in considerazione anche in Granducato). Mediamente giovani, con un alto livello di istruzione, sposati senza figli e non alla prima esperienza di studio o lavoro all’estero. Queste le tendenze generali.
Ma sappiamo che, dietro la parola emigrazione, c’è molto di più. La nuova mobilità italiana (ovvero, il fenomeno che designa gli italiani che emigrano all’estero, anche noti come expat) accetta le sfide, inventa dinamiche innovative. Si adatta al contesto o a volte lo rifiuta. Ma è diventato sempre di più oggetto di ricerca, non fosse altro che per i numeri che esprime. Sono circa 6 milioni gli italiani residenti all’estero. Un numero che rivela 6 milioni di sensibilità, che racconta 6 milioni di storie e di esperienze.
Tre i problemi legati al percorso migratorio – dice la citata ricerca della Filef – abbastanza comuni tra le aree prese in esame: l’alloggio, imparare una nuova lingua, conoscere e frequentare nuove persone nel Paese di arrivo e molti problemi burocratici, oltre che spesso la precarietà del lavoro anche nei nuovi Paesi.
Da febbraio 2021 saranno attivi due servizi per la comunità italiana (e italofila) del Granducato : lo sportello accoglienza « Italiani in Lussemburgo », gestito dall’associazione Dante Alighieri Lussemburgo nella sua sede di rue St. Ulric e « Pillole di vita pratica », una serie di podcast radiofonici informativi , realizzati dall’equipe di PassaParola, sulle onde di Radio ARA. Capofila del progetto, il Comites Lussemburgo che, con i contributi del MAECI e il supporto delle due associazioni, attiva i due servizi con l’obiettivo di favorire l’inserimento nei contesti locali dei componenti dei nuovi flussi migratori italiani.
Un modo per sostenere chi arriva, aiutarlo nei primi passi della sua vita nel Granducato, farlo sentire a casa e dare loro il Benvenuto, Wëllkomm zu Lëtzebuerg!
Paola Cairo e Maria Grazia Galati