Martedì 17 novembre si è tenuto un incontro organizzato dal Circolo Culturale “Curiel” e dall’Associazione Culturale “Ponti di Memoria”.
Tema dell’incontro, svoltosi sulla piattaforma Zoom, è stato “L’esperienza di Riace: accoglienza e integrazione per una società più giusta ed inclusiva”.
I circa trenta partecipanti hanno potuto ascoltare e dialogare con l’ex Sindaco di Riace, provincia di Reggio Calabria, Mimmo Lucano, anche grazie alle domande poste dal giornalista e scrittore Daniele Biacchessi, Presidente di “Ponti di Memoria”.
Abbiamo scoperto e capito il perché della bellezza di quell’esperienza: quella piccola comunità di poco più di 2000 abitanti, posta in un contesto sociale ed economico difficile, con l’ombra gelida della criminalità organizzata sempre presente, era destinata ad accartocciarsi su se stessa e ad essere dimenticata. Come tante parti e realtà del Belpaese, specialmente al sud. Oppure di vedere il proprio nome associato solo ed esclusivamente al ritrovamento, nel mare antistante, delle note statue in bronzo del V secolo a.C. ora esposte al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria.
Mimmo Lucano, uomo di sinistra che concepisce la sinistra come pratica sociale prima ancora che come teoria del sociale, ha capito prima di altri una cosa: fare e praticare l’accoglienza e la solidarietà permette ad una comunità di rinascere, di rifiorire, di ridisegnare se stessa. In una parola, di rilanciarsi verso il futuro.
Quella accoglienza non poteva che essere offerta ai tanti immigrati e rifugiati che forzatamente emigrano dall’Africa per cercare una alternativa a fame, guerra, violenza e desertificazione.
Ma c’è un altro aspetto che ha reso straordinaria quell’esperienza: Lucano ha avuto dalla sua parte la gente del proprio comune che lo ha eletto per tre volte consecutive Sindaco, dal 2004 al 2018.
Durante l’incontro abbiamo capito che le istituzioni possono anche produrre solidarietà oltre che atti amministrativi e che questo può essere capito e sostenuto dalla gente. Lucano e l’amministrazione che ha guidato per tanti anni, hanno dimostrato che accoglienza e solidarietà aiutano una comunità a crescere e a rinnovarsi attraverso una salutare contaminazione umana e culturale.
Domenico Lucano, detto Mimmo, col fare un po’ tipico dei visionari, ce lo ha spiegato molto bene l’altra sera: un altro mondo è possibile, essere più umani è possibile, deliberare solidarietà è possibile.
di Roberto Serra