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Probabilmente la normalità non tornerà più – dicono gli artisti (coreografi, pittori, danzatrici, ma anche direttori di progetti ed enti statali e parastatali) tra i protagonisti della tavola rotonda alle Assises cuturelles 2020 di Lussemburgo, svoltesi oggi alla Philharmonie – e il settore è già a rischio da mesi. Non sappiamo cosa sarà il futuro e dobbiamo riflettere sul ruolo stesso di artista nella società di oggi.

C’è un senso di precarietà generale nelle parole dei protagonisti del settore culturale lussemburghese che, nonostante gli sforzi di questi mesi, restano abbastanza scettici rispetto alla digitalizzazione dell’arte. Gli spettacoli online non salveranno il comparto e anche se ci sono stati musei che hanno realizzato visite in 3D – afferma uno dei direttori presente –   il pubblico è diminuito.

Un piano di sostegno nazionale è in discussione in questi mesi al Ministero e la Ministra Tanson, dice che se la crisi si farà più intensa verranno messi in campo sostegni più adeguati. Nel frattempo il Ministero punta all’internazionalizzazione. Anche se, di questi tempi di pandemia, creare reti non è così facile.

L’ecosistema lussemburghese  per un artista lussemburghese – affermano alcuni – non è sufficiente per vivere. Ma se non vengono sostenuti gli artisti artisti residenti non ci sarà nessun tipo di arte da esportare. Si deve puntare, dunque, sull’export e sulla formazione. Così come già si punta sulla promozione della letteratura con il programma Reading Luxembourg et Creative europe oltre che su una maggiore coordinazione del sistema culturale.

Nei prossimi mesi è prevista la riforma della Legge sulle misure sociali agli artisti professionisti e intermittenti che dovrà essere affiancata da una forma di educazione generale. Lo chiedono soprattutto gli artisti indipendenti che spesso subiscono discriminazioni proprio a causa del basso riconoscimento del loro ruolo nella società.

Per es.,  se un intermittente cerca casa ha difficoltà nel firmare un contratto d’affitto perché, molto spesso i proprietari (o le agenzie) non considerano adeguate la sua busta paga. Oppure, un artista che deve sottoporsi alla quarantena per aver lavorato in un altro Paese, potrà inserire quei giorni nel calcolo dei giorni lavorativi? E come viene calcolata l’anzianità di un artista sul suo salario?

Molte domande da parte degli addetti ai lavori, ma anche delle figure tecniche che lavorano nel mondo culturale che affiancano gli artisti e che spesso restano senza riconoscimento o inquadramento specifico.

I temi all’ordine del giorno sono molti: le modalità per svolgere il proprio lavoro nelle migliori condizioni possibili; gli aiuti e la professionalizzazione nel settore musicale; la valorizzazione culturale alla base dell’educazione e della società; la formazione finalizzata allo sviluppo delle carriere.

Il Ministero della Tanson punta sul dialogo e sull’apertura.  Ogni caso sarà valutato, ogni problema sarà considerato, ogni progetto portato all’attenzione delle varie commissioni per poter essere valutato e finanziato.

Grande novità la creazione di  Kultur: LX, considerata una delle misure faro del KEP,  KulturEntwécklungsPlang 2018-2028,  che ingloberà anche Music: LX e che diventerà una piattaforma funzionale per il mondo culturale a tutto tondo, oltre che l’ufficio export, per gli artisti che vi parteciperanno.

E’ chiaro che senza gli artisti stessi nulla sarà possibile, dicono ai piani alti e, di questi tempi, è importante dialogare per valorizzare un ecosistema culturale che è già diversificato ma deve mantenersi resiliente.

Resta fuori dalle Assises una discussione approfondita sugli aiuti alle asbl anche se la Ministra specifica, in chiusura, il suo sostegno per le forme d’arte che si esprimono in lingua francese o tedesca, non solo quella nazionale.

Ed è sempre attiva e molto considerata la Boîte à idées del KEP.

(Paola Cairo)

 

 

 

 

 

 

 

 

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