Il governo plaude all’avvio di uno scambio costruttivo sul dispiegamento della rete 5G

Il 6 ottobre 2020, il Primo ministro e ministro delle Comunicazioni e dei Media Xavier Bettel, la ministra dell’Ambiente, del Clima e dello Sviluppo sostenibile Carole Dieschbourg e la ministra della Sanità Paulette Lenert hanno partecipato alla discussione pubblica dalla Camera dei deputati nel quadro della petizione n.1560 riguardante il dispiegamento della rete 5G in Lussemburgo.

Xavier Bettel ha espresso compiacimento per l’avvio di questo scambio costruttivo, che consente di esporre di nuovo la posizione del governo rispetto alla tecnologia in termini generali e in particolare rispetto alle rete 5G.

Il ministro ha iniziato ricordando i lavori preparatori del dispiegamento della rete, che si sono svolti per oltre due anni nella massima trasparenza e hanno fatto riferimento agli obblighi europei derivanti dal piano d’azione sul dispiegamento delle reti di telecomunicazioni di quinta generazione (5G) in Europa del 2016 della Commissione europea. Xavier Bettel ha rammentato gli impegni formulati nell’accordo di coalizione del 2018, la pubblicazione della strategia nazionale 5G nel settembre 2018, la sessione sull’attualità tenuta il 18 giugno 2019 alla Camera dei deputati, la discussione di consultazione sulla trasformazione digitale del Lussemburgo del 3 luglio 2019 nonché le due conferenze sulla rete 5G organizzate nel 2018 e 2019 per il pubblico in generale, che avevano a loro volta esaminato le problematiche sanitarie e ambientali.

Ha inoltre ricordato l’importanza di una connettività efficiente, che ha trovato conferma anche nel corso del confinamento legato al COVID-19, quando le reti hanno permesso ai cittadini di restare in stretto contatto con le famiglie, gli amici, gli insegnanti e i colleghi di lavoro e di superare al meglio questa crisi. “Le reti di comunicazione rappresentano la spina dorsale di una società contemporanea e il governo ha sempre considerato lo sviluppo della connettività un investimento sia nella competitività del paese, sia nella qualità di vita dei suoi cittadini”, ha osservato il Primo ministro e ministro delle Comunicazioni e dei Media.

Xavier Bettel ha poi evidenziato il principio di precauzione che orienta la sua politica in materia di nuove tecnologie: “L’essere umano resta sempre al centro delle nostre azioni e non intendiamo fare alcuna concessione al riguardo. Se il mio governo sostiene le rete 5G, lo fa perché siamo convinti che con il nostro approccio sia possibile riuscire a riesce a trarne i migliori benefici in termini di qualità di vita senza correre rischi inutili in termini sanitari e perché tale convinzione si basa sulla realtà delle ricerche scientifiche disponibili attualmente”.

Xavier Bettel ha infine spiegato come le specifiche tecniche della rete 5G – una connettività via etere molto più mirata all’apparecchiatura mobile di quanto non potesse fare la rete 4G – contribuisce a evitare un’irradiazione superflua, a limitare il campo elettromagnetico generato e quindi le risorse e i costi energetici correlati.

La ministra dell’Ambiente, del Clima e dello Sviluppo sostenibile ha ricordato che le autorizzazioni per il lancio dei primi servizi pilota 5G, da poco rilasciate a norma della legge modificata il 10 giugno 1999 relativa agli impianti soggetti ad autorizzazione  (http://legilux.public.lu/eli/etat/leg/loi/1999/06/10/n5/jo), denominate “commodo”, sono state rilasciate soltanto per un periodo limitato a un anno in applicazione del principio di precauzione. Dette autorizzazioni riguardano soltanto localizzazioni radiotecniche a distanza sufficiente da località residenziali al fine di consentire una gestione controllata degli eventuali rischi legati all’esposizione ai campi elettromagnetici. Secondo Carole Dieschbourg, in Lussemburgo l’irradiazione massima autorizzata dall’elemento irradiante si colloca di fatto al livello di 3 Volt per metro, pertanto nettamente sotto la soglia massima fissata a 36 V/m e 61 V/m quale raccomandata dalla Commissione europea. La soglia sarà mantenuta per il dispiegamento della rete 5G, laddove il campo elettromagnetico della antenne sarà sorvegliato rigorosamente dall’Amministrazione dell’ambiente (AEV), dall’Ispettorato del lavoro e delle miniere (ITM) e dell’Istituto lussemburghese di regolazione (ILR). I primi progetti pilota lanciati in Lussemburgo da enti pubblici riguardano precisamente la misurazione del campo elettromagnetico emesso dalle antenne.

La ministra della Sanità ha presentato le competenze esistenti da lunga data del ministero in materia di monitoraggio dell’impatto potenziale dei campi elettromagnetici al fine di poter dare risposta alle domande dei cittadini e agli ultimi progressi scientifici. Paulette Lenert ha precisato: “La digitalizzazione è ormai una componente integrale del sistema sanitario lussemburghese. La sfida è ora quella di utilizzare il progresso digitale assicurando nel contempo la qualità e la sicurezza delle prestazioni basate sulle nuove tecnologie. Al fine di ridurre eventuali effetti a lungo termine per la sanità lussemburghese, la ministra della Sanità attua un monitoraggio stretto degli ultimi sviluppi scientifici nel settore. L’informazione trasparente e oggettiva, così come la tutela della salute dei nostri cittadini sono in ogni istante al centro delle nostre preoccupazioni”.

Il Primo ministro, da parte sua, ha fatto appello alla responsabilità degli utenti di apparecchi mobili connessi per quanto riguarda l’irradiazione derivante da apparecchiature private, che sono di fatto indipendenti dall’irradiazione emessa dalle antenne 4G o 5G (uso di un casco o del viva voce nelle chiamate telefoniche prolungate e/o frequenti, selezione della modalità “volo” durante la notte). Infine il ministro ha confermato la volontà di proseguire la politica di trasparenza in materia del dispiegamento della nuova tecnologia 5G.

Comunicato da: Servizio dei media e della comunicazioni (SMC) 6/10/2020

Trad: AD

 

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