Il termine conserva identifica un’antica tradizione, tramandata di generazione in generazione fin dai tempi più antichi e molto viva ancora oggi, che consente di conservare i cibi per mesi grazie all’uso di alcune tecniche, che variano a seconda degli ingredienti disponibili e dell’area geografica di appartenenza. Nei Paesi del Nord Europa, ad esempio, le tecniche di conservazione più diffuse sono l’essiccazione, la salatura e l’affumicatura; al Sud invece prevalgono le tecniche di salatura, la conservazione con il peperoncino e quella sott’olio.

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Storia, origini e curiosità di un prodotto alimentare che resiste, in tutti i sensi, nel tempo

L’utilizzo dell’aceto (soprattutto per le verdure) e dello zucchero (per la frutta) come conservanti naturali si è diffuso invece in modo più o meno uniforme in quasi tutti i Paesi del mondo. Le conserve migliori si preparano in estate e in autunno. I cibi destinati alle conserve dovrebbero essere sempre freschi, utilizzati nel loro momento di piena maturazione e possibilmente biologici, in modo da evitare di conservare cibi potenzialmente dannosi.

Le conserve sono la salvezza durante le sere d’inverno quando il frigo è vuoto e gli amici piombano in casa all’improvviso all’ora dell’aperitivo oppure in quelle serate in cui non avete voglia di fare nulla se non mettere a scaldare un po’ di pane nel forno. Per sterilizzare i barattoli di vetro per prima cosa lavateli bene. Lasciateli bollire per circa mezz’ora in una pentola piena d’acqua e poi fateli asciugare a testa in giù su un canovaccio pulito. Quando saranno perfettamente asciutti, versate dentro le verdure o le confetture o i sughi ancora caldi e chiudete bene con il coperchio. A questo punto fate bollire i vasetti chiusi in una pentola piena d’acqua per una mezz’ora e lasciateli poi raffreddare sempre nell’acqua a fuoco spento. I tappi si abbasseranno un po’ e una volta aperti emetteranno il rumore tipico del sottovuoto. Se non accade vuol dire che non sono stati correttamente sterilizzati.

Lasciateli raffreddare per bene prima di riporli in dispensa. Vanno consumati solo dopo almeno un mese dalla preparazione. Una volta aperte, le conserve devono stare in frigo ed essere consumate entro massimo 15 giorni.

 Amelia Conte

 

 

MARMELLATA di ZUCCHINE

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INGREDIENTI per 2 barattoli

1 kg di zucchine piccole, sode e possibilmente bio, 500 gr di zucchero, 1 limone

Questa conserva, ottima sia per una merenda sana e leggera che per colazione, è perfetta anche per accompagnare bolliti di carne e formaggi stagionati.

PREPARAZIONE

Lavate le zucchine, eliminate le estremità e tagliatele a dadini. Mettete le zucchine in una casseruola, aggiungete lo zucchero, il succo e la scorza di limone grattugiata e mescolate energicamente. Cuocete a fiamma bassa per 40 minuti circa mescolando di tanto in tanto. Se preferite, frullate la conserva con un mixer a immersione per ottenere una consistenza ancora più liscia e vellutata. Versate la marmellata calda in vasetti di vetro, chiudeteli e capovolgeteli lasciandoli così fino al completo raffreddamento. Conservate in luogo freddo e asciutto. L’idea in più: aggiungete alla conserva noci o mele.

 

MARMELLATA di ANGURIA

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INGREDIENTI per 2 barattoli

1 kg di anguria (600 gr di polpa), 1 mela, 250 gr di zucchero, mezzo limone

PREPARAZIONE

Eliminate la buccia dell’anguria e tagliate la polpa a tocchetti. Passatela con il passaverdure per recuperare il suo succo ed eliminare i semini. In un pentolino unitela alla mela (sbucciata e tagliata a tocchetti) e al succo di limone e mettete sul fuoco. Aggiungete lo zucchero e fate cuocere per 40 minuti circa. Poi utilizzate un mixer ad immersione per frullare il tutto per 10 minuti prima di terminare la cottura. Eliminate la schiuma in superficie e continuate a mescolare. Trasferite la confettura nei vasetti sterilizzati. Potete consumarla subito o  conservarla in dispensa al buio per qualche mese.

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