Il 15 aprile 2020 il Consiglio dei ministri ha deciso le linee direttrici di una strategia di deconfinamento equilibrato tra gli imperativi della salute pubblica e gli aspetti psico- sociali ed economici legati all’attuale stato di confinamento.

A titolo di precisazione, il regolamento granducale modificato il 18 marzo 2020 relativo all’introduzione di una serie di misure nel contesto della lotta al Covid-19 ha introdotto restrizioni o addirittura divieti concernenti diverse attività commerciali e artigianali, compresa la chiusura dei cantieri edili, per contenere la propagazione del coronavirus. Oltre a tali divieti regolamentari, sono state sospese anche le attività di insegnamento e le attività dei centri di riciclaggio.

Nel Granducato il tasso relativo alle nuove infezioni registra una tendenza al calo e conferma pertanto l’effetto cui miravano le misure di confinamento introdotte il 16 marzo 2020. Tuttavia il governo ha deciso di procedere unicamente a una revoca prudente delle misure di confinamento.

In sintesi la strategia di deconfinamento si incentra su alcune linee:

  • proteggere in modo specifico i gruppi vulnerabili;
  • attuare un’uscita progressiva dal confinamento con uno scaglionamento sufficiente tra le singole fasi;
  • predisporre in ogni momento capacità sufficienti in materia di ospedalizzazione per le terapie normali e di terapie intensive per prestare assistenza ai casi gravi nelle strutture sanitarie;
  • responsabilizzare la popolazione e contenere al massimo il rischio di propagazione proseguendo e/o potenziando i comportamenti protettivi da rispettare in ogni luogo di incontro tra persone;
  • istituire misure di prevenzione sul posto di lavoro;
  • predisporre l’isolamento e l’accompagnamento dei nuovi casi di infezione;
  • sviluppare la capacità di monitoraggio e sostenere la ricerca, in particolare in materia di test sierologici destinati a verificare l’immunità acquisita dalla popolazione.

La ripresa delle attività può avvenire unicamente in fasi successive e ben ponderate in termini di impatto. La decisione di dare avvio a una fase è adottata dal governo su proposta del Primo ministro e del ministro della Sanità, alla luce di un monitoraggio della situazione complessiva, di una valutazione del numero dei nuovi casi di infezione nella popolazione nonché di una stima della capacità ospedaliere disponibili a breve e medio termine.

Ovviamente il Primo ministro e il ministro della Sanità possono in ogni momento sottoporre al Consiglio dei ministri una proposta intesa a reintrodurre misure di confinamento più rigide qualora dal monitoraggio dell’evoluzione della situazione risultasse che le capacità ospedaliere rischiano di trovarsi in una situazione critica tale da compromettere le normali attività terapeutiche destinate ai malati.

Nella seduta del 15 aprile 2020, il governo riunito in consiglio ha istituito un gruppo ad hoc con il compito di seguire le misure decise nel contesto della lotta contro il virus e di valutare su basi regolari gli effetti secondari di dette misure e del confinamento. Il gruppo sarà composto dai membri seguenti:

  • Nora Back – Presidente della Chambre des salariés
  • Alexa Ballmann – Presidente JHL (Jonk Handwierk)
  • Luc Frieden – Presidente della Chambre de commerce Luxembourg
  • Erny Gillen – Esperto di etica
  • Claudia Monti – Difensore civico del Granducato del Lussemburgo (Ombudsman)
  • Gilbert Pregno – Psicologo e Presidente della Commission consultative des droits de l’homme
  • René Schlechter – Presidente dell’Ombuds-Comité pour les droits de l’enfant (ORK)
  • Prof. Claus Vögele – Professore titolare di psicologia sanitaria all’Université du Luxembourg

Va segnalato che ogni ripresa delle attività sarà accompagnata da comportamenti protettivi molto rigorosi e sarà integrata dall’obbligo di indossare una mascherina o di ogni altro dispositivo che copra naso e bocca nelle situazioni di contatto interpersonale se non può essere rispettata la distanza di sicurezza sanitaria di 2 metri.

Scenario di deconfinamento in fasi

Fase 1 – riapertura dei cantieri edili (data indicativa 20 aprile 2020)

La prima fase riguarderebbe le attività seguenti:

  • riapertura dei cantieri;
  • attività di sostegno e assistenza nel settore scolastico (servizi ambulatoriali di sostegno all’infanzia e alla famiglia, offerte dei centri di competenze in psicopedagogia specializzata e misure di accompagnamento per gli alunni a rischio di abbandono scolastico);
  • attività dei giardinieri e paesaggisti;
  • esercizi commerciali la cui attività principale è il fai da te;
  • riapertura dei centri di riciclaggio.

L’elenco sarà completato il 4 maggio con la ripresa delle classi terminali nonché dei tirocini e delle attività pratiche a livello di BTS e università.

Fase 2  ripresa dell’insegnamento secondario (data indicativa 11 maggio 2020)

Fase 3 – ripresa dell’insegnamento primario nonché degli asili e delle strutture di accoglienza (data indicativa 25 maggio 2020)

Nella fasi successive vi sarà il riavvio delle attività commerciali e la riapertura del settore HORECA. Tuttavia per ora è prematuro esprimersi in modo dettagliato in merito alla revoca della restrizioni concernenti detto settore. Una decisione definitiva sarà adottata a suo tempo dal Consiglio dei ministri sulla base di un analisi della situazione.

In termini generali si invitano le aziende, le imprese e le amministrazioni a continuare a promuovere il telelavoro nel corso dell’intero percorso di uscita dal confinamento.

Fino al 31 luglio sono proibiti gli assembramenti, salvo le cerimonie funebri e i matrimoni civili, che saranno autorizzati per un numero massimo di 20 persone e a condizione di rispettare una distanza di due metri tra le persone. Saranno prolungati i divieti inseriti nell’articolo 2 del regolamento granducale modificato il 18 marzo 2020 relativo all’introduzione di una serie di misure nel contesto della lotta al Covid-19.

Continuerà perlomeno fino al termine della prima fase anche l’applicazione delle misure di confinamento attualmente in vigore e relative alle persone vulnerabili e alle persone con più di 65 anni di età. La revoca progressiva delle attuali restrizioni comporta inoltre la necessità di elaborare, d’intesa con il Ministero della Famiglia, dell’Integrazione e e della Grande regione, una strategia di protezione delle persone con più di 65 anni di età.

I lavoratori dipendenti che rientrano nella categoria di persone vulnerabili possono consultare il loro medico per accertare se la gravità della malattia impedisca loro di lavorare. La verifica va effettuata caso per caso, tenendo in conto le raccomandazioni della Direction de la santé nonché considerando il luogo di lavoro dell’interessato.

Comunicato di: ministero di Stato (15.04.2020)

(Red/adg)

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