Le parole di Bettel durante la conferenza stampa di oggi dopo il Consiglio straordinario di governo (18/03)
C’è stato un consiglio europeo sul problema dello stock. Il materiale potrebbe non bastare se la pandemia dovesse durare a lungo. La nostra Ministra della Sanità lavora 23 ore al giorno affinché arrivi tutto ciò di cui si ha bisogno. Se vengono mantenute le promesse della merce richiesta non ci saranno problemi.
La difficoltà è dovuta al fatto che molti Paesi hanno chiuso le frontiere e se non possono arrivare i camion, non ci saranno le forniture (nemmeno le medicine). Oggi abbiamo parlato con la signora Van der Leyen per vedere se è possibile prevedere due corsie di autostrade: una per i frontalieri e una per i camion.
In merito all’acquisto di cibo, il ministro competente e la confederazione commercianti si stanno organizzando al meglio per assicurare un servizio efficace ed efficiente. Abbiamo già fatto degli slot orari, ad esempio, per le categorie più vulnerabili di clientela, affinché possano fare la spesa in orari meno affollati. Però anche i proprietari degli esercizi commerciali devono proteggere lo stato di salute del proprio personale e quindi il governo chiede ai suoi cittadini di agire con buon senso, senza fare spese esagerate e sovraccaricando inutilmente di lavoro (di conseguenza) gli impiegati dei negozi.
Quanto all’eventualità di licenziare dei dipendenti durante questo periodo di crisi, valgono le regole di sempre del diritto del lavoro.
Siamo stati molto contenti di constatare che la Francia lascerà passare i frontalieri che lavorano qui da noi. Sarebbe un problema per noi (che altrimenti avremmo un sistema sanitario che collasserebbe), ma anche per loro che vivono grazie a un impiego da noi. È vero che in questo momento ognuno guarda un po’ più “al proprio giardino”, ma la solidarietà fra Stati c’è.
Alla domanda se verrà usata la forza pubblica per controllare chi non sta a casa, Bettel ha risposto che per ora non serve perché moltissima gente sta a casa spontaneamente. Le dichiarazioni per i frontalieri sono delle autocertificazioni. Basta scrivere la ragione della spostamento, senza necessariamente compilare un modulo. Le limitazioni devono essere intese non come proibizioni, ma come mezzo per salvaguardare la salute.
Non è proibito andare all’aria aperta, ma bisogna farlo stando molto lontani gli uni dagli altri.
La polizia ha il diritto di verbalizzare chi si muove in gruppo.
Noi facciamo appello al vostro senso di responsabilità.
L’economia e le finanze non valgono più della vita delle persone, forse dovremo fare misure diverse da quelle previste tempo fa. Avranno dei costi, sicuro, ma ad oggi non possiamo sapere quanto.
Si può fare sport da soli, sì, si può partecipare a un funerale, ma stando distanti. Ogni Comune sceglie in merito ai funerali. E ci appelliamo sempre al vostro buon senso.
Non possiamo sapere ad oggi quanto dovremo rimanere confinati.
Di sicuro le scuole non apriranno prima di Pasqua. Sappiamo che la situazione evolverà.
Oggi abbiamo registrato il secondo decesso e approfitto per esprimere le mie condoglianze alla famiglia.
Quanto alle lamentele dei lussemburghesi per le spese di rientro che devono sostenere, ci stiamo coordinando con le compagnie aeree per una collaborazione a livello europeo. Dobbiamo interagire su voli già esistenti e con posti disponibili, non possiamo prevedere un jet privato (per esempio) per un solo lussemburghese che ora sta dall’altra parte del mondo. Per ora i lussemburghesi all’estero sono 80.000.
Quanto alle frontiere francese e belga, ad oggi non ci sono intenzioni di chiuderle. Ma ogni giorno può cambiare la situazione. È comunque bene usare il modulo che abbiamo messo online.
Ci stiamo organizzando per fare più tamponi.
La rete internet è sicura, ce la farà a resistere. Abbiamo sfiorato il limite 3 o 4 giorni fa, ma stiamo migliorando le nostre infrastrutture per avere la migliore rete possibile. Una parte del mio governo sta lavorando alla compagine del lavoro, abbiamo già varato delle misure eccezionali per lo chômage e cercheremo di rafforzare tutti i “paracaduti” sociali che già abbiamo.
Il ministro Kersch saprà rispondere a tutte le vostre domande in merito. Lo stato di crisi è entrato in vigore e ha valore legale. È una corsa contro il virus e non possiamo permetterci che vinca. Questo stato di crisi vale per ora per 10 gg e può proseguire fino a tre mesi. Vale sempre di più il RESTATE A CASA.
Eccezioni: andare a comprare cibo e medicine, andare al lavoro, dal medico (solo se urgente).
Vietati i raggruppamenti da 10 persone in su.
Si può passeggiare, ma solo con chi vive con noi. Multe: 145€ per chi si sposta inutilmente. Fino a 4000€ (8000€ in caso di recidiva) per bar e ristoranti che non restano chiusi. Altre regole giovedì mattina dal vicepremier Bausch.
Ci stiamo organizzando al meglio per affrontare questa crisi. Il governo ha anche legiferato che i consiglieri comunali non debbano essere presenti fisicamente per le delibere. A chi scade a breve un permesso di soggiorno, l’avrà valido fino alla fine della crisi. Il governo ha ringraziato tutti coloro che in questo momento si stanno adoperando per un lavoro STRAORDINARIO. Non solo il personale medico, ma anche chi lavora nei supermercati. Il governo ha ribadito che non serve fare spese esagerate perché ci sono approvvigionamenti sufficienti. E caricare troppo i carrelli toglie a chi lavora, soprattutto a chi “lavora in trincea”, di trovare ciò di cui hanno bisogno.
(Tradotto da Remo Ceccarelli, editing a cura di Maria Grazia Galati)