Il romanzo di Jack London è un grande storia di emancipazione e disillusione, il racconto dell’estenuante corsa verso il sapere  di un giovane marinaio agli inizi del XXmo secolo a San Francisco. “La favola del marinaio e della principessa”, la definisce nel film, Russ Brissenden, amico e mentore del più giovane ed inesperto  Martin.

Pietro Marcello, regista dell’omonimo film, sposta l’azione a Napoli senza cambiare nulla alla trama del romanzo. Martin Eden è sempre il giovane mozzo che dopo aver soccorso un giovane di buona famiglia, conosce il bel mondo, si innamora pazzamente di Elena Orsini, bella e colta e per amor suo decide  di emanciparsi. Autodidatta, Martin riesce a colmare la sue lacune culturali  a costo di grandi sacrifici, così da iniziare la sua nuova e più prestigiosa professione di scrittore.

Luca Marinelli è un Martin Eden ideale,  coraggioso nella sua lotta contro il mondo, commovente  per il suo irrefrenabile desiderio di creazione, triste e con uno sguardo leggermente allucinato quando la disillusione trionfa sul desiderio e lo porta all’autodistruzione.  Il film è costruito con continui flash-back, scene filmate ed altre di archivio, immagini a colori ed altre color seppia. Questo montaggio particolare  dà al film un taglio nostalgico e vibrante, i cui strati sovrapposti risvegliano la memoria individuale e collettiva.

Il film ripercorre le lotte sociali  dell’Italia del XXmo secolo contemporaneamente allo scorrere della vita di Martin. Pietro Marcello filma la corsa inarrestabile di una società indifferente al continuo affanarsi di Martin, tanto quanto lo scrittore lo è diventato nei confronti del mondo.” ….Il mondo è dunque più forte di me. Al suo potere non ho nulla da opporre che me stesso, ma, d’altro canto, è considerevole……” .

Ornella Piccirillo

 

 

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