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Andrea Camilleri non c’è più. Lo scrittore siciliano, ricoverato in condizioni critiche dal 17 giugno, è morto questa mattina a Roma, all’età di 93 anni.

Camilleri è stato uno degli autori più letti e amati dal pubblico. Le sue opere, scritte in vigatese, una lingua da lui inventata che mischia italiano e dialetto siciliano, hanno appassionato milioni di lettori in tutto il mondo e sono state tradotte in oltre 120 lingue. Una produzione ricchissima, con titoli che resteranno nella storia della letteratura, come Il birraio di Preston, La concessione del telefono, Il re di Girgenti, solo per citarne alcune.

Il grande successo, però, è arrivato con la serie di romanzi con protagonista il commissario Montalbano, che ha esteso i confini del genere giallo. Romanzi affidati alla editrice Sellerio (il primo, La forma dell’acqua, pubblicato nel 1994) che sono poi diventati una serie televisiva tra le più fortunate e longeve, generando un amore immenso per il personaggio e per i luoghi scelti per l’ambientazione dei film, divenuti mete predilette da  migliaia di turisti.

Montalbano è  l’alter-ego di Camilleri, che al suo personaggio assegna un’umanità esemplare, in storie nelle quali emergono l’impegno civile, la sensibilità e il rispetto per gli ultimi. Camilleri, infatti, è stato un lucido osservatore della realtà politica, un antifascista e un convinto sostenitore dei diritti umani, rispetto ai quali, anche di recente, ha preso posizione criticando aspramente il governo italiano per la sua politica disumana nei confronti dei migranti. Ci mancherà.

Massimiliano Perna

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