È stata una lunga notte elettorale. Per buona parte insonne. Passata prima alla Maison de l’Europe, invitati dalla Rappresentanza del Parlamento europeo in Lussemburgo. Condividendo ansie e speranze con i cittadini lussemburghesi che hanno mostrato il loro forte europeismo e la coesione anche dopo la vittoria (2 eurodeputati al CSV, 2 al DP, 1 ai Verdi, 1 ai socialisti).
Poi da casa, a monitorare exit poll e seguire maratone TV. L’abbiamo condivisa con tanti italiani all’estero che (per fortuna, e lo diciamo con orgoglio) non si sono uniti a quel folle rigurgito di odio ed egoismo “vomitato” dalle urne delle recenti elezioni europee. Gli iscritti all’A.I.R.E. di tutto il mondo hanno fatto le ore piccole per assistere inermi al risultato che ha tinto di nero il Vecchio Continente.
E seppure è vero che i risultati assoluti non debbano poi farci tanto disperare, di base siamo costretti ad ammettere che i grandi principi su cui si fonda l’Unione europea sono dal 26 maggio scorso ancora più messi in discussione; e che, volenti o nolenti, siamo obbligati a fare i conti con una società dove prevalgono sempre più l’individualismo, la sub-cultura e la discriminazione.
Scoraggiarsi? Mai! Anzi, proprio ora è il momento di alzare la guardia, aprendo gli occhi e con essi le braccia e la mente. La bandiera blu con le sue stelle deve essere la “nostra cometa”. Alla quale ispirarsi, aggrapparsi. Per non tradire il sogno, divenuto realtà, che i padri fondatori dell’UE ci hanno regalato. Per farlo diventare ancora più nostro.
Nutrendolo e rinforzandolo, con coraggio e caparbietà. E facendolo, ciascuno di noi, come meglio si può : sia attraverso i social media o parlando semplicemente col vicino di casa, sia attraverso la stampa (e noi ci impegniamo per prime) fino a raggiungere i banchi di scuola. Agendo con i fatti, con il pensiero, con il dialogo. Proprio guardando con convinzione al significato storico e sociale che “quelle stelle” hanno nella nostra vita. Stelle da monitorare, conservare, migliorare. Stelle da osservare e, magari, tradurre in una realtà “giusta” per tutti. Affinché non siano mai solo e soltanto “stelle che stanno a guardare”…
Buon inizio estate e buona lettura.
MGG e PC