E’ calato il sipario sulla sessantanovesima edizione del Festival della Canzone Italiana di Sanremo.
Il Baglioni bis porta con sé una sorpresa, la vittoria di Mahmood, proveniente da Sanremo Giovani, con il brano Soldi che, con un colpo di coda finale inaspettato, ha sbaragliato avversari ben più quotati. Al secondo posto un contrariatissimo – per usare un eufemismo – Ultimo che, con I tuoi particolari, era dato tra i favoriti. Al terzo posto, risultato assai contestato perché ritenuto troppo premiante, Il Volo con La musica che resta. Un podio formato da tutti giovani poco più che ventenni.
Il Premio “Sergio Endrigo” alla migliore interpretazione è andato a Simone Cristicchi. Il Premio della critica Mia Martini, attribuito dalla Sala Stampa dell’Ariston, a Daniele Silvestri e sempre a Daniele Silvestri è stato assegnato il Premio della critica Lucio Dalla da parte della Sala Stampa Palafiori. Premio Tim Vision per il brano più ascoltato in streaming a Ultimo.
Ma il Baglioni bis costruito, così come ha voluto il suo “dirottatore”, all’insegna della tanto sbandierata armonia, la sera dei verdetti lascia trapelare anche qualche inevitabile polemica e diversi mugugni.
Il primo a mostrarsi contrariato al termine della sua esibizione, che è arrivata ancora una volta dopo la mezzanotte, è stato Enrico Nigiotti, che certamente con questa collocazione non è stato favorito nelle votazioni. Poi i mugugni sono arrivati dalla Sala Stampa quando cantanti come Achille Lauro, Motta o Ghemon sono stati collocati dal televoto nella parte bassa della classifica.
Alla lettura della graduatoria si è scatenata la rivolta, in sala stampa, e all’Ariston tanto che Claudio Bisio è intervenuto per cercare sedare gli animi e permettere di andare avanti. E tuttavia la vibrante protesta non è parsa del tutto gratuita o immotivata se si considera che a Loredana Bertè sono state tributate ben tre standing ovation e alla fine dei giochi si ritrova con un quarto posto e nemmeno un riconoscimento di consolazione. Un’offesa al talento, all’interpretazione, alla carriera e alla donna prima che all’artista. Per lei una mazzata difficile da sopportare, speriamo che l’affetto del pubblico possa lenire questa ferita.
Due perle di elevato valore artistico sono da ricordare della serata conclusiva: Virginia Raffaele che finalmente fa il “suo” e incassa una standing ovation che è una rarità da conservare di questo festival. Poi il duetto di Claudio Baglioni con Elisa che hanno fatto emozionare sulle note di Vedrai Vedrai di Luigi Tenco. L’altro Claudio, il Bisio, non pervenuto; non solo l’ultima sera, dall’inizio della manifestazione.
“Nessuno di noi sa come poteva essere fatto meglio – ha detto Baglioni– ma vi giuro che abbiamo fatto tutto il possibile perché il Festival restasse nel solco di quello passato. Sicuramente ha vinto la musica, hanno vinto le parole, hanno vinto le speranze di tanti giovani artisti e di alcuni meno giovani che confidano in quello che accadrò domani”.
Domani inizia il viaggio verso la prossima edizione del Festival, quella del settantenario. Probabilmente non sarà un Baglioni ter, ma certamente sarà ancora, nonostante tutto e tutti, Sanremo.
Perché #SanremoèSanremo
Gilda Luzzi
CLASSIFICA GENERALE
- Mahmood
- Ultimo
- Il Volo
- Loredana Berte’
- Simone Cristicchi
- Daniele Silvestri
- Irama
- Arisa
- Achille Lauro
- Nigiotti
- Boomdabash
- Ghemon
- Ex Otago
- Motta
- Francesco Renga
- Paola Turci
- The Zen Circus
- Federica Carta e Shade
- Nek
- Negrita
- Patty Pravo con Briga
- Anna Tatangelo
- Einar
- Nino D’Angelo e Livio Cori