“Secondo me la donna e l’uomo sono destinati a diventare uguali. In questa nostra epoca la civiltà si è data un gran da fare per attenuare certe differenze che erano causa di profonda ingiustizia. C’è stato un grande avvicinamento nel modo di comportarsi,di pensare, insomma…di vivere”. Così scriveva nel 1996 il grandissimo Giorgio Gaber eppure quelle differenze sanno ancora oggi di profonda ingiustizia. Il monologo Secondo me la donna è stato letto da Fiorella Mannoia e Paola Turci nella serata – evento a favore della Casa Internazionale delle Donne che si è tenuta sabato 26 presso l’Auditorium di Roma.
#lacasasiamotutte è stato uno spettacolo diverso, una sorta di manifestazione in musica e parole nella quale artisti sul palco e pubblico in sala (tutti spettatori paganti) avevano molto chiaro l’obiettivo da raggiungere: la Casa Internazionale delle Donne di via della Lungara non può scomparire perché è una realtà romana, italiana e internazionale appunto, dove, per fortuna, ancora esiste l’incontro, le relazioni, la promozione dei diritti e della cultura, della politica, delle esperienze delle donne per le donne.
Non è un caso che lo spettacolo sia stato aperto da #nessunaconseguenza di Fiorella Mannoia manifesto della forza di reazione che le donne hanno nei confronti delle difficoltà della vita.
Sul palco dell’Auditorium si sono alternati momenti musicali a letture in prosa di brani scritti da donne sulle donne, come Una stanza tutta per sé di Virginia Woolf o Le italiane si confessano del 1959, che, nella delicata interpretazione di Valeria Puccini e Laura Morante, appaiono ancora oggi incredibilmente o disperatamente attuali.
Non solo donne, però. Luca Barbarossa è stato l’intruso – come si è definito lui stesso – che ha portato ironia, delicatezza, atmosfera capitolina di quella Roma che ormai dal 1983 ospita nell’area che prima era un reclusorio femminile la “voce” delle donne libere. Insieme a lui hanno duettato Noemi, Paola Turci, Fiorella Mannoia che ha condiviso emozioni e vocalità anche con Giuliano Sangiorgi e Emma Marrone. La duttilità della “voce” delle donne è deflagrata nell’esibizione di Nicky Nicolai accompagnata dall’armonia del sax del marito Stefano Di Battista.
La serata si è conclusa sulle note, all’unisono palco, teatro e galleria, di #quellocheledonnenondicono per ribadire che “noi siamo così, dolcemente complicate, sempre più emozionate” e che nessuno potrà mai chiuderci la bocca.
Per difendere la Casa Internazionale delle donne e per conoscere le iniziative in programma potete collegarvi al sito www.casainternazionaledelledonne.org e www.lacasasiamotutte.it
Gilda Luzzi