Beatrice Maria Adelaide Marzia Vio, detta Bebe, campionessa paralimpica mondiale ed europea in carica di fioretto individuale, sognava di vincere le Olimpiadi già da piccola. Con forza e tenacia ha perseguito il suo sogno, nonostante la perdita degli arti nel 2008, all’età di 11 anni, a seguito della meningite.
“Sono stata in ospedale per 104 giorni e quando sono uscita non vedevo l’ora di ricominciare“, spiega nel saggio scritto per la BEI (Banca europea degli Investimenti, ndr) sul potere dei sogni e di come lavorare con tenacia ci aiuti a raggiungere i nostri obiettivi. Invece delle Olimpiadi, ha iniziato ad allenarsi sulla sedia a rotelle per le Paralimpiadi, guadagnando l’oro a Rio nel 2016.
Proprio alla BEI l’abbiamo incontrata il 21 gennaio scorso, invitata nell’ambito di un evento sull’inclusione e la diversità, organizzato dal Dipartimento del Personale e della Comunicazione. La sua carica vitale e la saggezza dei suoi soli 21 anni hanno subito conquistato tutti. La sua idea di vita in poche parole: “Su una sedia a rotelle, non puoi battere ritirata quando hai paura, devi affrontare l’avversario. Non devi avere paura e attaccare per evitare la sconfitta. E a me piace moltissimo attaccare!”.
Per noi italiani è stato un grande motivo di orgoglio ascoltare uno dei messaggi più belli che caratterizza il nostro Paese e la sua gente: la capacità di andare avanti e affermarsi nonostante le avversità, con il coraggio, l’audacia e l’autoironia che ci contraddistinguono. E non solo. Bebe ci ha portato una ventata di ottimismo e speranza, parlandoci di un’Italia solidale, nella quale tutti sono sempre disposti ad aiutarla, “cosa che non succede negli altri Paesi in cui viaggio” sostiene e rilanciando che non ama né l’autocommiserazione né la pietà da parte degli altri.
Nata a Venezia, Bebe vive a Roma dove studia comunicazione, relazioni internazionali e marketing all’American University of Rome. Ha fondato l’associazione, art4sport per aiutare i bambini portatori di protesi degli arti a svolgere una vita normale e a integrarsi nella società attraverso lo sport. La campionessa è anche autrice di due libri, è stata presentatrice TV di “La vita è una figata” e doppiatrice di Karen/ Voyd, un nuovo supereroe nel film Pixar Incredibles 2.
“A volte i bambini mi chiedono se sono una specie di Transformer – racconta ancora la Vio – e io dico di sí…in effetti sento che il mio corpo è infinito, in fondo che cosa è una mano…se si rompe me ne fanno un’altra più bella ed efficiente” conclude ridendo e lasciandoci ammutoliti.
Emanuela Schiavoni