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Puntuale, come ogni anno, il venerdì dell’ultimo weekend di ottobre, è cominciato il Festival del Film Italiano di Villerupt. Quest’anno compie 41 edizioni e conta oltre 73 film in programmazione. Protagonista la regione Emilia Romagna, scenario di tante pellicole della nostra Settima Arte. L’inaugurazione, come (neanche a dirlo!) da copione ha visto la classica sfilata di personalità con i propri discorsi. Si assomigliamo un po’ ogni anno, ma ogni volta ci piace ascoltarli. Perché ogni anno ci ricordano che questa kermesse è nata in una terra ad alto tasso di immigrazione italiana. In una regione francese, la Lorena, che in passato ha costretto gli italiani giunti, poveri e disperati, a lavorare nelle miniere e nell’industria siderurgica, a rinnegare la propria lingua e la propria cultura sacrificandola sull’altare dell’integrazione. Ma che, poi, ha capito presto che gli italiani erano una ricchezza non solo di lavoro, ma anche e soprattutto culturale e sociale. E ne ha esaltato e ammirato  virtù, storia, tradizioni. Il Festival di Villerupt è uno dei migliori esempi di questo processo evolutivo, che ha barattato miserie umane ricattate dalla fame in un evento che celebra il cinema italiano e con esso una parte dei nostri connazionali che hanno saputo riscattarsi, farsi valere e diventare ambasciatori del nostro Made in Italy d’Oltralpe.

Il coro della Cattedrale di Metz ha intonato, fra i tanti,  il “Va pensiero ” e “Bella ciao”, rendendo omaggio a due anime tricolore: il belcanto e la tradizione popolare. Ribadito come sempre il valore del Festival come ponte fra due culture simili e complementari, quella francese e quella italiana. Festival Italiano dichiarato quest’anno dal Ministero degli Affari Esteri il più importante d’Europa. Che vedrà ben 10 donne registe. Che ci mostrerà film recentissimi e classici del nostro repertorio. Che conta circa 200 volontari ed ogni anno oltre  45 mila spettatori. Che mantiene con orgoglio le proiezioni in vecchie sale perché l’atmosfera di un film di qualità non è solo sul grande schermo, ma anche nella sua cornice: pittoresca, un po’ stereotipata, ma anche per questo affascinante. Alla cerimonia di inaugurazione è seguita la proiezione di un vecchio film di Don Camillo e Peppone, nella memoria storica di tutti i francesi “doc” e  d’origine italiana.

Da sabato 27 ottobre a domenica 11 novembre l’agenda è fitta, con proiezioni dalle 11 in poi nel weekend e pomeriggio-sera in settimana. Non mancherà la tavola calda “di tradizione”, semplice e gustosa, che ci aspetta prima e dopo le proiezioni. Come non mancheranno i numerosi incontri con attori e registi…il festival…come sempre e sempre di più festival! Per tutti: appassionati, addetti ai lavori, neofiti. E per i collezionisti, da non perdere il prezioso catalogo, i libri a tema, i gadget.

Presenti come ogni anno anche noi di PassaParola, potete passare a trovarci all’Hotel de Ville presso il nostro stand!  L’autunno qui è di celluloide.

Informazioni, aggiornamenti  e programmazione sul sito www.festival-Villerupt.fr

Maria Grazia Galati

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