Il 12 ottobre 1943 i primi partigiani italiani residenti nell’est delle Francia, furono arrestati e trasferiti al Forte Militare di Queleu a Metz. Fino al 17/08/1944 vi furono imprigionati ben 180 connazionali di cui sette donne. Tutti appartenavano al gruppo Mario, la cellula di resistenza attiva, fondata da Jean Burger. Trenta di questi prigioneri non sopravvissero alle condizioni disumane di detenzione; martiri della guerra dell’ombra.
75 anni dopo il dovere di memoria è stato onorato. Venerdì 12 ottobre 2018, l’Ambasciatore Italiano a Parigi Teresa Castaldo, accompagnato dal Console Generale di Metz e Grand Est Adolfo Barattolo, ha inaugurato una stele commemorativa apposta sul muro di cinta del Forte di Queleu.
Presenti alla breve ma intensa cerimonia il nipote di Jean Burger, Alphonse Barthel , l’unico prigioniero del forte ancora in vita, i discendenti dei prigionieri italiani e le autorità militari, i rappresentanti delle associazioni italiane.
Nello stesso pomeriggio alla Necropoli Militare di Chambière si è svolta la cerimonia in memoria degli 89 soldati italiani morti nella battaglia della Marna della Grande Guerra ed ivi sepolti.
Un’ occasione per ricordare l’amicizia franco-italiana ed i sentimenti di fraternità che da sempre legano i due popoli a riprova che la libertà è il nostro più grande bene comune.
Ornella Piccirillo Hahn