Tutto si fermò in quel momento, il 9 maggio del ‘78, quando a squarciare la giornata fu l’ edizione straordinaria del TG1 e dopo le prime notizie che arrivavono in maniera concitata, il giornalista Bruno Vespa ad un certo punto scandì inesorabilmente queste parole : “ …è stato ritrovato il corpo senza vita dell’ Onorevole Aldo Moro..” e mentre le prime immagini inquadravano l’auto e la gente che si accalcava a guardare all’interno, continuò : “Il cadavere di Moro è stato ritrovato in una Renault 4 rossa, in via Caetani…” (…) “…dove le Brigate Rosse, in una telefonata, ne hanno indicato il luogo”.
A cinquantacinque giorni dal rapimento (16 marzo 1978) in via Fani, dove vennero trucidati i cinque uomini della scorta, dopo trattative cadute nel vuoto e l’appello di Paolo VI, il presidente nazionale della Democrazia Cristiana, Aldo Moro, fu fatto trovare morto dalle Brigate Rosse. Lì in Via Caetani, a metà strada fra piazza del Gesù, sede della Dc (Democrazia Cristiana), e via delle Botteghe oscure, sede del Pci (Partito Comunista Italiano).
Ancora oggi a 40 anni da quei tragici giorni, le inchieste, le immagini , i talk e le fiction rievocano sensazioni, domande, dubbi e ci fanno ancora una volta scoprire “un popolo in attesa” di una verità completa. Aldo Moro diceva : «Quando si dice la verità non bisogna dolersi di averla detta. La verità è sempre illuminante. Ci aiuta ad essere coraggiosi».
Francesco Mind Fiorentino