Caro Festival di Sanremo,
passame er tempo er tempo non c’è. Passame armeno i momenti che ho vissuto co’ te (Barbarossa)
Penso che questo momento rimanga nel tempo. Rimane da solo, rimane un regalo, rimane un tesoro che non potrò mai lasciare (Caccamo).
Sono arrivata qui un po’ spaesata, stordita, emozionata ma anche curiosa e appassionata. Così ho cercato, giorno dopo giorno, di ficcarmi nei tuoi nascondigli più segreti. Ma io che cosa cercavo io? E cosa ho trovato? Schegge di felicità (Nina Zilli) e… Non succede mai mai mai. Mai mai mai (The Kolors).
Oggi, mentre cala il sipario sulla tua 68° edizione, noi siamo due radici che si dividono per ricominciare… a crescere. E dal punto più alto impariamo a volare (Annalisa).
O, meglio, io provo a imparare a volare, perché tu, caro Festival, stai già volando tanto tanto alto da tanto tanto tempo. Oggi si chiude e non vorrei. Si chiude e tu che dici «ciao» ed io che quasi tremo (Noemi).
Adesso, come in ogni finale che si rispetti, è giunto il tempo dei bilanci, per te e anche per me. Che dire? I numeri e i risultati di ascolto, di questa edizione targata Baglioni, hanno segnato dei record assoluti e parlano indiscutibilmente a tuo favore. Nel complesso, ottimo livello di testi e musica, anche se c’è stata qualche sbavatura e caduta di stile che, mi dispiace dirtelo, non ti si addice. Per quanto riguarda me Io non mi sono mai sentito così viva. Non domandarmi come mai. Così lontana e vicina al mondo e al suo coraggio. (Avitabile-Servillo)
Se provo a voltarmi indietro a guardare questa settimana trascorsa insieme a te passano come rondini, possibilità e utopie. Volano senza redini come libere armonie. E non conosco più leggi di gravità. Ostacoli e complessità. Raggiungo un’altra dimensione. Se chiudo gli occhi vedo l’infinito in me. (Decibel)
Felice come Col sorriso di un bambino. Col sorriso di un bambino. Col sorriso di un bambino. (Meta-Moro)
Ho raccontato, o almeno ci ho provato, quello che succede in questo incredibile frullatore di emozioni e di persone. Qui non c’è mai una storia uguale a un’altra. Ognuno ha il suo racconto. Perché ogni uomo ha un suo preciso istinto. Un suo esclusivo canto. (Red Canzian)
Si è fatto tardi. Bisogna chiudere. Però basta, caro festival, non infierire! L’ho capito che bisogna imparare a lasciarsi quando è finita. E vivere ogni istante fino all’ultima emozione. Così saremo vivi (Vanoni-Bungaro-Pacifico), vorrei crederci ma domani…
dai, non ti arrabbiare, non fare così. Abbracciami dai! (Rubino)
Tu, che sei stato così ospitale con me, quando anche le ultime luci saranno spente, almeno pensami. Senza pensarci pensami (Ron) e riportami a casa perché ho paura di me. Tienimi stretta al buio e dimmi che mi vuoi bene anche così. Mi vuoi bene anche così (Vibrazioni).
Domani tornerò nella mia amata città, caro Festival. Consapevole che nella vita di tutti i giorni, lontano da musica e parole, ci sono giorni in cui guardi indietro, e chiedi di te a un vecchio amico, a chi hai amato e adesso non c’è (Fogli-Facchinetti).
Sussurri piano ora, semmai, viviamo oggi nel presente vuoi? (Biondi) e allora scaccio la nostalgia. Caro Festival, voglio fidarmi di te che dici che torneremo a guardare il cielo. Alzeremo la testa dai cellulari. Fino a che gli occhi riusciranno a guardare. Vedere quanto una luna ti può bastare. E dici che torneremo a parlare davvero. Senza bisogno di una tastiera. E passeggiare per ore per strada. Fino a nascondersi nella sera (Diodato-Paci).
Sarebbe bello, davvero, sognare e lottare per un mondo diverso. Libertà e tempo perso e nessuno che rompe i coglioni. Nessuno che dice se sbagli sei fuori, sei fuori, sei fuori. (Lo stato sociale)
Essere qui è stata una storia unica, singolare e atipica. Arrivedorci, arrivedorci, arrivedorci, arrivedorci. (Elio e le storie tese)
Caro Festival di Sanremo, grazie per l’esperienza e per farmi sognare ancora mentre canticchi sottovoce ma io ti aspetterò. Io ti aspetterò. Fosse anche per cent’anni aspetterò. (Gazzé)
Con un augurio così….tra cent’anni no, ma forse il prossimo anno tornerò!!!
Gilda Luzzi
68° edizione del Festival della Canzone Italiana di Sanremo
Primo classificato Ermal Meta-Fabrizio Moro “Non ci avete fatto niente”
Secondo classificato Lo Stato Sociale “Una vita in vacanza”
Terzo classificato Annalisa “il mondo prima di te”
Premio “Sergio Endrigo” per la miglio interpretazione a Ornella Vanoni
Premio “Mia Martini” Sala Stampa Ariston Ron
Premio Sala Stampa “Lucio Dalla” a Lo Stato Sociale
Premio miglior testo “Sergio Bardotti” a Mirkoeilcane
Premio miglior composizione musicale “Giancarlo Bigazzi” a Max Gazzé
Premio TIMmusic al brano più ascoltato sull’app a Ermal Meta e Fabrizio Moro