Quando si arriva a Civitacampomarano, in Molise, provincia di Campobasso si sciolgono immediatamente tutti i possibili disagi per una strada contorta e spesso in salita. Lo sguardo si fonde sintonico con il paesaggio che gli fa da corona e si affaccia forte la consapevolezza di una maggiore grandezza di illuminati personaggi nativi di Civita quali Vincenzo Cuoco (Civitacampomarano 1770- Napoli 1823) e Gabriele Pepe (Civitacampomarano 1779-1849). Grandi nella loro esistenza di intellettuali e di uomini di pensiero che da un luogo così sperduto e lontano avevano dato luce a una cultura nazionale dal respiro europeo. Civita racconta la sua storia nel suo possente Castello Angioino ( XII sec.), nelle vie e stradine del borgo, negli scorci, nella sua gente e nell’aura immateriale che le vive intorno e che ora lanciano una richiesta di attenzione al suo disagio attuale fatto di spopolamento, di abbandono a cui si aggiunge una implacabile frana che colpisce una parte dell’abitato. Ma lo spirito di fare, agire, proporre e realizzare rimane forte nelle persone che la abitano, sicuramente un retaggio che ha radici lontane, e riaffiora in un gruppo di civitesi e non solo, tra questi Sabino de Nichilo e Francesco Paolo del Re (ufficio stampa), Jessica Stewart (coordinamento evento), la Proloco Vincenzo Cuoco e la sua presidente Ylenia Carelli, l’Amministrazione comunale e di tutti quegli abitanti e visitatori che si raccolgono intorno al paese e propongono idee che nel contemporaneo coniugano il passato con la realtà attuale. Un Festival di Street art allora diviene una sorta di voce che ci parla di riscossa nel nome dell’Arte e della partecipazione, un’ideazione vincente che da due anni pone un occhio di bue su Civitacampomarano frequentata da artisti di risonanza mondiale che hanno evidenziato la già bellezza del luogo con la loro personale lettura e pittura murale. L’arte diviene fruibile nell’immediato e da tutti, perché è codice che spiega, interpreta e coglie ciò che di inespresso aleggia in questi posti e nelle persone che ci vivono coniugato al mondo interiore e pensante/ creativo/ espressivo dell’artista stesso che lo traduce in immagini parlanti di un alfabeto visibile e condivisibile.
Seconda edizione per il Festival che quest’anno ha visto giungere a Civita artisti quali Gola Hundun- Italia, Francisco Bosoletti- Argentina, Alex Senna- Brasile, Maria Pia Picozzi- Italia, Nespoon- Polonia sempre per la direzione artistica di Alice Pasquini, tra i massimi intrepreti di Street art a livello internazionale che lei giustamente definisce Arte contestuale. Un’edizione questa targata 2017 che ha portato nuove proposte e frequentazioni come quella dello chef Rubio, accolto con entusiasmo dai civitesi e dai tanti visitatori, oltre che cercatore – fruitore – interprete di pietanze con l’aroma intenso del luogo, alla sua maniera ben riconoscibile, anche fotoreporter per fermare immagini e sensazioni/ emozioni in quella assonanza fatta di gesti sguardi, presenze e contesto abitativo.
Dal primo al quattro giugno Civitacampomarano è divenuto scenario vivace di festa, di presenze e festa di pensieri che rivolgono l’attenzione al problema lanciato dal Festival che quest’anno aggiunge una nuova richiesta quella di Help CVTà, raccolta fondi per attirare interesse e fondi sulla frana che colpisce il paese. E così alla prima immagine di faticoso raggiungimento del paese (anche se poi dalla visita/ incontro ognuno porta con sè nel ricordo pure le fioriture di ginestre, di cardi mariani e dei fiori di campo per cui quella strada poi nel ripensarla appare romantica e generosa) si aggiunge altra bellezza con i lavori artistici dipinti sulla pelle del paese e poi ulteriore energia e voglia di stare/ restare in questo luogo arroccato ma aperto alla Cultura internazionale che re-agisce.
PER INFORMAZIONI: www.cvtastreetfest.com – www.facebook.com/cvtastreetfest – cvtastreetfest@gmail.com
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Maria Stella Rossi