Peppe Servillo, ospite dell’Ambasciata d’Italia in Lussemburgo e della Fondazione Cavour (in collaborazione con Neimënster) torna nel Granducato giovedì 18 maggio accompagnato dal Solis String Quartet con lo spettacolo PRESENTIMENTO che ripropone i grandi classici della canzone napoletana. Un felice connubio artistico che ha già al suo attivo due album e innumerevoli spettacoli in giro per l’Europa. Lo abbiamo intervistato.
Cosa rappresenta Napoli per te ?
Napoli è per me il luogo del sogno, il luogo di una lingua sonora che mi riporta ad un paradiso perduto, che contemporaneamente riveste i crismi di una modernità di segno nella sintesi e nella capacità simbolica. Napoli è lingua potente che nomina il mondo creandolo.
Qual è la strada che consiglieresti ai giovani musicisti: conservatorio o gavetta?
I giovani secondo me dovrebbero fare entrambe le cose : io non ho avuto la possibilità di studiare e me ne rammarico, la scuola va fatta per poi tradirla cercando personalità e originalità, con la consapevolezza del peso e ruolo della tradizione.
Ci lasciamo con un tuo ricordo di Fausto Mesolella…
Mi dispiace, è troppo presto per ricordare l’artista e amico di sempre…
Ornella Piccirillo
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