revolut

“FashionRevolution è il nome di un movimento spontaneo, diffuso in tutto il mondo, che sta incoraggiando le persone a chiedere ai marchi di abbigliamento chi realmente produce gli abiti che indossiamo (#WhoMadeMyClothes). Da oggi fino al 30 aprile anche nel Granducato di Lussemburgo si apre la settimana della “rivoluzione della moda”, per sensibilizzare l’opinione pubblica  e per richiedere alle aziende maggiore trasparenza sulle condizioni di lavoro e dei salari delle persone che lavorano per produrre i nostri vestiti.

Nel mondo, ci sono circa 75 milioni di persone che lavorano direttamente nell’industria della moda e del tessile. Molti sono soggetti allo sfruttamento, all’abuso verbale e fisico e lavorano in condizioni di pericolo, di precarietà e con scarsa redditività. Nonostante alcuni passi avanti siano stati fatti da quando, nel 2013, la fabbrica di indumenti Rana Plaza in Bangladesh  è crollata uccidendo 1.138 persone, purtroppo, non molto è cambiato.

Il Lussemburgo è uno degli oltre 90 Paesi coinvolti nel movimento della rivoluzione della moda e invita le persone in tutto lo Stato a partecipare alla campagna per un’industria della moda più giusta, più sicura e più pulita.  La coordinatrice del movimento nel Granducato è la greca Stylianee Parascha, che spiega: “In un Paese in cui le persone investono nel lusso non solo per prendersi cura del loro aspetto, ma anche per spendere abbastanza soldi per i loro abiti e gli accessori, il nostro obiettivo è quello di educare i consumatori a comprare meno e a scegliere bene. Perché la moda dovrebbe essere sentirsi bene come sembra! “

#FashionRevolution Luxembourg è supportato da marchi, rivenditori, produttori, ONG attenti alle condizioni del lavoratore e dell’ambiente. Chiunque voglia saperne di più e, soprattutto, voglia scoprire brand etici e rispettosi delle persone e dell’ambiente,  non può perdere l’evento del 29 aprile alle Rotondes dalle 11 alle 18.

Ci sarà un mercatino etico, non mancheranno workshops e tavole rotonde su questo delicato argomento.

Per saperne di più, clicca QUI e QUI

 

 Amelia Conte

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Potrebbe interessarti anche questo

Produttività: un vantaggio lussemburghese in aumento, lontano da ogni allarmismo

Basandosi sul concetto di produttività reale, un indicatore i cui limiti invitano alla cautela (come la Chambre des Salariés (CSL)via Econews numero 1 del 2024 aveva già sottolineato), si cerca di creare un certo allarmismo riguardo alla situazione economica del…

A Berlino, crocevia mondiale di danza, due professioniste italiane al Friedrichstadt-Palast

E’ il Friedrichstadt-Palast di Berlino il nuovo volto della spettacolarità internazionale. Nel panorama europeo delle grandi produzioni, poche realtà possiedono un respiro internazionale paragonabile a quello del teatro Friedrichstadt-Palast di Berlino. Con BLINDED by DELIGHT (accecati dalla gioia, ndr), già…

Quando le amiche diventano un porto sicuro

Se “Figlia di Merda” racconta il peso delle aspettative familiari, racconta anche un’altra storia, parallela e luminosa: quella delle amicizie femminili come rete, sostegno, bussola e antidoto. Nel libro, le amiche sono specchio, ironia, confronto e conforto. Un modo per…

Evnne: la connessione umana e il “set n go tour”

Un viaggio tra la crescita artistica, l’ispirazione globale e i legami inossidabili con gli Evnne Il tour europeo “2025 evnne concert set n go” ha lasciato il segno, e la tappa di Monaco di Baviera è stata un chiaro esempio…