“Possiedo la natura e l’arte e la poesia e, se questo non è sufficiente, cosa lo è? Un grande fuoco è dentro di me ma nessuno che ci si siede per scaldarsi. I passanti vedono solo una traccia di fumo e continuano per la loro strada”.
Oggi, invece, caro Vincent, io e tanti altri passanti, ci siamo seduti accanto a te, ci siamo lasciati scaldare dal tuo fuoco, ci siamo abbandonati ai tuoi colori, ci siamo distesi a terra ad ammirare le tue stelle e il tuo cielo.
I passanti di oggi sono i visitatori della mostra “Van Gogh Alive”, a Torino presso la Società Promotrice delle Belle Arti fino al 26 giugno, e sono “i buoni amici che mi conoscono forse meglio di me stesso. Con gentile onestà, sono lì per guidarmi e sopportarmi, per condividere le mie gioie e i miei dolori”. Ma che dici, sopportiamo? Condividiamo invece, condividiamo…
“Sogno di dipingere e poi dipingo il mio sogno e se ami veramente la natura, troverai la bellezza ovunque”. Hai ragione, Vincent, questa non è un’esposizione è un’esperienza multisensoriale, e la bellezza si trova ovunque, nelle immagini e nella musica. Si riesce quasi a toccarla la bellezza, tanto che le “pennellate arrivano come parole”.
“Ci sono talmente tante persone che immaginano che le parole siano nulla. Al contrario, non è vero che dire una cosa bene è interessante e difficile quanto dipingerla?” È verissimo Maestro, tanto che io mi sto facendo aiutare dalle tue citazioni per raccontare l’emozione che suscita la tua arte, perché “la poesia ci circonda ovunque, ma metterla su carta è, ahimè, non così semplice come osservarla”.
“Nella mia testa avevo un’idea nuova, voglio fare disegni che diano emozioni alle persone…E allora faccio sempre ciò che non sono capace di fare, per poter imparare come farlo”. Hai imparato in modo strabiliante. I tuoi quadri raccontano in modo sorprendente la malinconia, la sofferenza delle figure e dei paesaggi, la tranquillità e l’angoscia, l’equilibrio e il caos, la pura armonia e la dissoluta vita d’artista, tormentato e geniale insieme.
“L’arte necessita un’osservazione costante” e così, come tu consigli, e grazie alla tecnologia del “nostro” tempo, in questo spazio le tue opere si possono guardare a 360 gradi, quasi entrando dentro il quadro, cambiando prospettiva, inquadratura e perfino emozione.
“C’è qualcosa di così intimo nella pittura che non ti posso spiegare, ma è così piacevole soltanto per il fatto di esprimere le proprie emozioni. Ho cercato di esprimere attraverso il rosso e il verde le passioni terribili dell’umanità e non mi stanco mai del cielo blu. E poi non c’è blu senza giallo e senza arancio. E quanto è bello il giallo, rappresenta il sole!”
Ti sei spiegato benissimo Vincent: qui ci sono tutti i tuoi colori! Il cielo stellato è sopra di me, l’aria di Parigi schiarisce la mente, i fiori in giardino crescono, le lampade bruciano, i fili d’erba sono sbattuti dal vento, il contadino si spezza la schiena sul campo e mentre il tuo sguardo intenso mi accompagna all’uscita penso anch’io come te, che “Il girasole mi appartiene, in un certo senso”.
Gilda Luzzi