Nell’ambito del Luxembourg City Film Festival, ieri (3 marzo, ndr) è stata presentata l’anteprima della produzione franco-belga-lussemburghese (produzione Tarantula di Donato Rotunno) “Le chant des hommes”, un film di Bénédicte Liénard et Mary Jiménez, in presenza di gran parte dell’equipe del film.
La storia si svolge in un lasso di tempo di 29 giorni, all’interno della Chiesa Béguinage di Bruxelles (nella ricostruzione si tratta dell’Eglise Saint Michele della città di Lussemburgo) che, nel 2009, venne occupata da un gruppo di rifugiati politici provenienti da diversi Paesi: Iraq, Iran, Congo, Marocco, Nigeria, Siria. Ognuno con una propria storia ma con denominatore comune: la fuga dalla propria terra, devastata da guerre e violenza. Lo spettatore si sente come immerso in questo spazio claustrofobico dove uomini donne e bambini ammassati gli uni agli altri, lottano contro i morsi della fame, per resistere allo sciopero intrapreso in segno di protesta e per richiamare l’attenzione delle autorità.
Sognano e lottano rischiando la propria vita per ottenere les papiers, i documenti per poter essere riconosciuti legalmente e restare nella società ospitante e nel Paese che hanno scelto.
Un lungometraggio dove si mescolano oriente ed occidente, islam e cristianesimo, tradimento e fraternità.
Uscita nazionale 27 aprile 2016
Cinzia Regalbuto