E’ andata in scena il 20 e il 23 febbraio la maestosa opera verdiana “ Il Trovatore” al Grand Théâtre di Lussemburgo, con la direzione musicale di Roberto Rizzi Brignoli e la scenografia di Richard Brunel.

Chiaramente non è lo slittamento storico dell’allestimento, ambientato ai giorni nostri invece che nella Spagna del XV secolo, a sminuire l’opera della più famosa Trilogia verdiana (Il Rigoletto, Il Trovatore e la Traviata, ndr). Ma coraggiosa è stata la scelta di una scenografia complessa, ruotante, che a tratti sembrava la periferia di una città qualsiasi del mondo, quasi atemporale, a tratti un palazzo signorile dismesso.

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Il Trovatore © Simon Gosselin

L’aspetto visivo nell’insieme è gradevole, con un bel gioco di luci e chiaro scuri. Tutt’altro che minimalista ma ricco di scene che occupano anche in elevazione, con scale e soppalchi.

Figuranti, interpreti e coristi si sono alternati sulla scena vestiti con tutte mimetiche, oppure da rapper con addominali e tatuaggi a vista e, a tratti, con le divise dismesse dei giocatori di basket. Dando vita spesso a coreografie più da guerriglia urbana che da guerra spagnola.

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Il Trovatore © Simon Gosselin

La musica prevale sulla scena. Gimeno ha guidato l’orchestra della Philharmonie con grande bravura, non c’è stata una sbavatura. Magnifica la Leonora interpretata dal soprano Jennifer Rowley; molto brava anche Azucena interpretata da Elena Gabouri. Anche il Conte di Luna ha fatto vibrare di emozioni la platea del massimo teatro lirico lussemburghese, grazie al tenore russo Igor Golovatenko.

Non sono mancati scroscianti applausi alla fine della rappresentazione. E’ sempre bello vedere un’opera italiana all’estero con un cast super internazionale.

Ultima data per poterlo vedere è il 25 febbraio.

Qui le informazioni:

https://www.luxembourg-ticket.lu/8/nokill,1/eid,7383/il-trovatore.html

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