Straripa il successo di Colapesce e Baronciani, rispettivamente musicista e disegnatore, nonché autori del fumetto “La Distanza” (Bao Publishing, 2015).
Il loro tour non si accontenta del tutto esaurito ed esonda a Roma, a due passi dal Tevere. Lo scorso 15 gennaio all’Auditorium Parco della Musica, tre giorni prima della data romana, gli organizzatori hanno scelto di spostare i due artisti in una sala più grande di quella prevista.
Quasi un repentino cambio di settore allo stadio per un’improvvisa massiccia presenza di tifosi in trasferta. Con molti meno rischi, ma con lo stesso entusiasmo dei tanti ultras accontentati. E alla fine i posti vuoti si contavano sulle dita di una mano.
A prima vista sembrerebbe uno spettacolo poco originale: un artista che crea dal vivo durante il concerto di un chitarrista. Invece la loro è una bella e singolare esibizione dove le note del musicista ispirano i simultanei disegni proiettati in diretta su un grande schermo, dall’alto, da una consolle munita di carta e colori. Un teatro rovesciato, con l’orchestra sul palco e i personaggi prodotti da strumenti invisibili.
Quasi ogni brano di Colapesce è illustrato in simultanea da Baronciani, con la tipica china sinuosa del disegnatore tracciata su coloratissime campiture ad Ecoline. Un videoclip unico, teatrale appunto, realizzato dal vivo. Il pubblico si diverte e si ipnotizza.
Nello schermo la mano di Baronciani padroneggia il colore, lo asciuga o gioca con i tratti umidi. Colapesce divide il pubblico tra chi conosce e canticchia i suoi testi, chi li assapora in silenzio per la prima volta e chi non si accontenta di una sola reazione e impara sul momento le strofe supportato da ultras più fedeli. Nel mentre i due si prendono in giro, s’insultano, parlano, si divertono a coinvolgere il pubblico. Baronciani dà il tempo battendo i pennelli. Colapesce sfoggia un duetto su “Bogotà” col percussionista Alfio Antico.
E alla fine ci si scambia sguardi di incredulità per il tempo passato velocemente.
Alessio Spataro