Il 26 giugno David Garrett, acclamato violinista internazionale, terrà un concerto all’aperto presso il Bostalsee (Festwiese am Bostalsee (St.Wendel/Bosen). Nell’ attesa ecco cosa ha svelato su di sé, sulla sua musica e sul fascino del violino.
Non rilasci molte interviste. Significa che non parli volentieri di te stesso?
Non è questo il motivo. È che sono davvero molto impegnato con la preparazione dei concerti e dei tour. Da Mosca, per esempio, mi sono spostato a Torino per due concerti poi sono andato a Londra per registrare dei demo e immediatamente dopo a Berlino per le prove delle Sonate di Brahms. Non rimane, purtroppo, molto tempo per rilasciare interviste.
Il titolo del tuo tour estivo è “Classic Revolution”. È tua intenzione rivoluzionare la musica classica e avvicinare la massa alla musica?
No, non ho queste manie di grandezza. È un bel programma che ho spesso suonati in grandi ambienti chiusi. Mi intrigava il fatto di poter suonare il programma anche all’aperto. Si tratta, inoltre, di un programma che ancora non ho registrato e che, quindi, ancora non è disponibile in CD. In questo programma reinterpreto sia brani classici in chiave moderna che pezzi pop in chiave classica.
Ci sono molti giovani che vengono ai tuoi concerti. Che fasce di età sono normalmente presenti?
Me lo hanno detto che vengono molti giovani, ma io dal palco non vedo molto. Quando sono in scena è come se davanti a me ci fosse un tendone nero: sono completamente concentrato sulla mia musica. Quello che però riesco a percepire molto chiaramente è come il pubblico reagisce alla mia musica.
Come hai fatto per fare in modo che ai tuoi concerti venissero anche persone che non sono proprio patite di musica classica?
Cerco di strutturare i miei concerti in modo tale che possano raggiungere un pubblico di generazioni diverse. Scelgo solo dei pezzi che piacciono anche a me e che siano divertenti. Spesso spiego anche perché ho scelto un pezzo piuttosto che un altro e, se capita, anche un aneddoto dalla mia vita collegato ad esso. La mia intenzione è quella di riuscire ad intrattener eil pubblico.
Sicuramente anche l’aspetto visivo è determinante. Pur essendo un violinista non ti vesti con l’abito classico del violinista.
Sul palco io devo essere a mio agio. Quello che conta è ascoltare. Ma, come anche nella vita reale: quello che indossi rispecchia la tua stima di te stesso, ma anche il contrario. Indossando qualcosa che non mi piace non sarei a mio agio e piuttosto insicuro. Sul palco mi vesto come nella vita privata. Mi capita anche qualche volta di indossare degli abiti, ma non sono il mio stile. Da non dimenticare che quando suono voglio avere libertà di movimento.
Curiosità femminile: quanto tempo passi in bagno?
Pochissimo. Al massimo 10 minuti (doccia inclusa).
Il tuo primo violino lo hai ricevuto a 4 anni. Perché un violino? Lo hai voluto tu o sono stati i tuoi genitori a prendere la decisione?
A dire il vero è stato mio fratello maggiore ad iniziare a suonare il violino. Così, per emularlo, ho voluto provare anche io. Sicuramente il violino non è uno degli strumenti più popolari eppure sempre più violinisti riescono a fare carriera anche al di fuori dell’ambiente della musica classica.
Perché ritieni che sia così?
È uno strumento dall’acustica interessante per l’udito (sempre che venga suonato bene). La coloritura del tono è molto simile alla voce umana. Ma non è solo il suono che determina il successo: anche visivamente succede molto. Anche se non mi sono mai occupata a fondo della tematica, da parte mia devo dire che suonare il violino in scena è un’esperienza piacevole e divertente.
Combinazione di musica classica e musica pop. Sarà questo allora il programma del Bostalsee?
Assolutamente sì. Gli spettatori potranno ascoltare un programma davvero particolare. Io penso che sia uno dei programmi più bello che io abbia suonato finora.
Melanie Mai (traduzione dal tedesco a cura di Elisa Cutullè)
Per Info e biglietti: www.poppconcerts.de